N on è un modo di dire, è una verità umana: il sangue fa orrore a tutti. Ma non tutti pensano che la soluzione sia dire agli ucraini di smettere di sanguinare. Alla fine la questione è tutta qua, se vogliamo.

Se invece non vogliamo, possiamo anche addentrarci nelle contraddizioni che l’invasione russa dell’Ucraina fa emergere nel penoso urlacchiare che per un vecchio tic chiamiamo ancora dibattito. Potremmo attardarci a sottolineare come a destra a proclamarsi pacifisti e francescani siano gli stessi (ma proprio gli stessi) che “la difesa è sempre legittima”, e quindi viva la pena di morte fatta in casa, viva la faccia e l’onore di chi pianta tre pallottole nella nuca del ladro che fugge dopo aver forzato una saracinesca.

Oppure che a sinistra gli stessi che da decenni provano a prendersi l’esclusiva della Resistenza e dell’antifascismo - e tanti saluti ai partigiani cattolici, liberali, monarchici, agli Internati Militari Italiani come Guareschi che preferirono delirare per la fame in un lager che combattere insieme agli invasori nazisti - ora ripiegano sulla Desistenza, e non possono ammettere la necessità di un’Europa capace di difendersi perché col tempo e con la pigrizia mentale i valori e i tabù gli si sono appiccicati insieme in uno gnocco ideologico. Potremmo parlarne e ne parleremo. Purtroppo non mancherà occasione, siamo solo all’inizio.

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