M icroriassunto: prima del duello fra Sboarina – cattolico di destra – e Tommasi – cattolico di sinistra – il vescovo di Verona esorta a votare per chi “non sostiene l’ideologia gender”. Un prete, che insegna religione al liceo, obietta che la Chiesa non deve schierarsi elettoralmente. Ed ecco subito l’annuncio che perderà il posto: per insegnare religione serve il nullaosta del vescovo... La diocesi smentisce, ed è facile dire che lo fa gesuiticamente: non parlate di licenziamento perché il prof ha un contratto annuale. Da 22 anni, ma a termine.

Microcommento: è uno scandalo, e sarebbe tale anche a parti invertite, con un compagno vescovo che caccia un camerata prof. Anzi, sarebbe tale pure se nessuno cacciasse nessuno. Lo scandalo è che un prof, pagato dalla Repubblica, per lavorare debba piacere al vescovo. Ed è uno scandalo che nasce dai Patti Lateranensi firmati da Mussolini e per alcuni aspetti, tipo questo, rinnovati da Craxi. E cinicamente deglutiti dal Pci nella Costituente, per dirla tutta.

Ridiamo pure dell’America confessionale che manda al rogo l’autodeterminazione delle donne e tutela i pistoleri, ma non crediamoci molto più libertari e nipotini di Voltaire. La laicità dello Stato è una veste di seta sul corpaccione assolutista e intollerante del potere: basta uno strappetto e si sbrega tutta. Questa storia è già uno sbrego importante.

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