È morto Maradona ma succedono anche cose minime. Renzi, per dire, fa sapere che celebrerà i cento anni della scissione di Livorno con un grande evento al quale è invitatissimo Tony Blair.

La domanda non è se Blair sia stato almeno informato (probably yes) o se effettivamente parteciperà (probably not, e fare l'ospite inglese toccherà a Mary Helen Woods). La domanda non è neppure la più ovvia (che c'entra Renzi con la storia della sinistra? È un nuovo sfondo cartonato per il suo ennesimo selfie, e dopo quelli di Kennedy e di Goldrake gli piace drappeggiarsi nei panni di un Turati che sibila a Gramsci “Antonio stai sereno”?). Il quesito non è neanche di natura psicanalitica, cioè se a farlo ingrifare sia il concetto stesso di scissione oppure se ad accendere la libido dell'uomo che ha abolito l'articolo 18 sia la frattura del movimento proletario. E di certo la domanda non potrà essere se il Divorzio Originale dei comunisti dai socialisti interpelli e ammonisca ancora oggi il progressismo italiano: su questo non ci sono dubbi, il cadaverone di quella che fu la sinistra unita continua a ingombrare tutto un lungo e importante capitolo di storia italiana. La nota a piè di pagina del renzismo, e questa in effetti è la domanda, fra cento anni o anche solo cinque, chi la ricorderà?

CELESTINO TABASSO
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