F ra le notizie italiane di ieri ci sono la ricomparsa del castoro in Alto Adige e la retata calabrese dell'inchiesta Farmabusiness, col presidente del Consiglio regionale ai domiciliari per voto di scambio. Quale vi colpisce di più?

Perfetto, siamo tutti d'accordo. Soprattutto perché eravamo certi - sarà per via della Disney - che i castori fossero solo roba americana.

Certo, la retata è socialmente più significativa, però è meno inaspettata. Siamo assuefatti, più che mai in questi giorni, a notizie calabresi che tengono insieme il tragico (la sanità irredimibile mentre il virus galoppa) e il grottesco dei commissari di caucciù, che appena toccano terra rimbalzano altrove.

È esasperante, non c'è che dire. Ma fornisce un elemento di riflessione da non sciupare: il resto d'Italia oggi vede la Calabria più o meno come il resto d'Europa vede l'Italia e la sua classe dirigente. Prima di sputare in faccia agli olandesi egoisti e ai tedeschi pignoli, o di chiudere tutti i calabresi in un pregiudizio tombale, può essere un'utile ginnastica mentale ricordarlo.

(Ps: però che meraviglia se il castoro apparisse anche in Sardegna: i convegni sulla castorizia, le magliette “Io sto con i castori sardi”... Chissà che ci pensi la Disney, quando sarà tornato il sereno. O almeno i Lapola).

CELESTINO TABASSO
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