L ’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro insicuro ma anche sulla proroga sicura. A Bruxelles che da dieci anni ripete che le concessioni balneari vanno assegnate con aste pubbliche, il Governo risponde mischiando le carte e adottando di anno in anno la prorogatio della proroga; l’ultima punta ad allungare il brodo fino a tutto il 2025: applausi. La proroga è la fissa della fifa, funziona come i bonus che peggiorano il malus. Quando Roma non vuole scontentare vecchi amici e tenta di intrupparne di nuovi, gioca sul tempo sperando che alla fine tutto passi in cavalleria. Qualche scampolo del vasto campionario: scudo erariale per gli amministratori e penale per i medici, rottamazione delle cartelle, etichetta sui vini, dehors, assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie. Questo ed altro nel Decreto “Mille proroghe”, dove l’indecisione della decisione sigilla l’ossimoro che annulla la sostanza. Il massimo del coraggio e della fantasia il Governo l’ha prodotto con la proroga a fine 2024 dell’applicazione dei 100 euro di sanzione a chi non si era vaccinato contro il Covid. La legge o si abroga facendo così fessi i milioni che si sono vaccinati, o si applica per non fare fessi i cinque (di numero) che hanno già pagato ligi al dovere di cittadini disobbedienti.

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