Amorevoli spie
Caffè Scorretto
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T emo i greci anche se portano doni, dice Laocoonte ai troiani nel disperato tentativo di convincerli che il cavallo di legno lasciato dai greci non è un dono a Minerva ma un tranello. I troiani non l’ascoltano, portano con canti e balli il cavallo dentro la città e mentre tutti dormono i greci escono dal ventre del cavallo e mettono a ferro e fuoco uomini e cose. Morale: diffidate dai regali, non solo di quelli interessati ma anche di quelli che sembrano gentili onaggi. Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo ripete. Due anni fa l’aiuto, che si diceva disinteressato, della Russia al nostro Paese devastato dal Covid pare sia stata una furbata in stile troiano per sottrarre tamponi da esaminare nei loro laboratori e così raccogliere informazioni sul virus. Ridotto all’osso, il racconto che salta dalla pancia del “cavallo russo” imbottita di pochi medici e molti militari, potrebbe suonare così: italiani disperati e russi interessati. Capita l’antifona i nostri generali all’armata limitarono il campo d’azione e la spedizione “Dalla Russia con amore e tampone” rientrò veloce, in silenzio e sotto copertura. Affari riservati, segreti. Ma come rispose al cronista Francesco Cossiga, che di queste faccende era maestro, “se ai servizi togli i segreti restano i servizi, cioè i gabinetti”. E non si riferiva a quelli medici.