A volte ritornano
Caffè Scorretto
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“A Cagliari ho chiuso col calcio a meno che non chiami la nazionale”. L’Italia non chiamò e Claudio Ranieri da “testaccino de core” ha detto sì alla sua Roma. Nessuno gliene ne fa una colpa, per tutti resta un gran signore e un bravo allenatore. Va dove l’ha portato il cuore: Cagliari- Roma, andata e ritorno. “La coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere”. La citazione di Sandro Pertini non vale in pari misura per tutti, dipende dai giudici popolari che come quelli togati a volte soffrono di daltonismo. Prendiamo Matteo Renzi messo in croce per non aver appeso al chiodo la politica come aveva giurato se avesse perso il suo referendum costituzionale del 2016. Per i compagni di partito, che l’accusavano di aver distrutto con il Jobs Act e l’elemosina elettorale dei 100 euro i pochi globuli rossi che ancora avevano in corpo, la sconfitta –felicemente accolta- è stata la scusa per liquidarlo. Il toscanaccio ha salutato amici e compagni ma non la politica: voltagabbana? No, ha lasciato l’arido Nazareno per passare al tiepido damascato senatoriale perché lui è fatto così, non cambia: Fonzie di Happy Days e Capitan Fracassa della commedia dell’arte. A dispetto di Enzo Biagi che suggeriva di non ritornare dove si è stati felici, Matteo Renzi si riaffaccia al Nazareno dove poche volte lo è stato. Gli inquilini si attrezzino.