C on questa tattica dei tre passi avanti, uno scivolone e un passo indietro – tetto ai contanti sfondato e rabberciato, migranti tenuti a mollo ma solo chi non sta crepando, mascherine abolite ma non proprio, schiaffoni agli sporcaccioni dei rave salvo poi scoprire che sono anche loro dei cittadini – il nuovo governo non sta collezionando dei figuroni. Ma siccome domenica il Papa ha chiesto a tutti di dare una mano, e in tempi di destra trionfante sembra brutto dare un dispiacere proprio al compañero Bergoglio, ecco una proposta per una riforma facile e a costo zero che migliorerebbe di colpo la nostra classe dirigente e il serbatoio dal quale spesso si attinge per comporla.

Consta di un solo articolo: in massoneria si entra per concorso. Nulla di complicato: qualche quiz di erudizione generale, una tesina sul Risorgimento, roba così. Se sulle logge hanno ragione i romantici, e quindi sono luoghi di evoluzione spirituale, si avvantaggerebbero comunque di questa preselezione culturale e limiterebbero l’inflazione di affiliazioni, aumentandone il pregio. Se viceversa hanno ragione i pessimisti, e sono più che altro eccipienti delle carriere, se ne avvantaggerebbe complessivamente il sistema Paese. Non è poco, e nel Pnrr starebbe divinamente.

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