Sangue dal naso? Anche l'estate può essere una stagione a rischio. L'epistassi, questo il nome dell'emorragia venosa o arteriosa che proviene dalle fosse nasali, colpisce tutti: uomini, donne, bambini. La prima cosa da sapere è che «l'epistassi non è una malattia», spiega Giorgio Tore, già coordinatore delle Strutture complesse di otorinolaringoiatria e maxillo facciale del Santissima Trinità di Cagliari. «Si tratta di una manifestazione sintomatica di una lesione locale che influisce sulla circolazione nasale. Nella maggioranza dei casi è benigna e non pone problemi diagnostici né terapeutici, in alcuni però l'entità del sanguinamento richiede un trattamento più impegnativo e articolato, oltre a opportune indagini diagnostiche», spiega il dottor Tore.

Le cause

La causa più probabile è la rottura di un piccolo vaso dalla porzione anteriore del setto nasale in prossimità delle narici, il cosiddetto locus valsalvae . In questa sede esiste una ricca rete venosa sottomucosa che può rompersi per dilatazione eccessiva (ectasia), fragilità delle pareti, infiammazione locale (vestibulite) e per altre cause generali come ipertensione, malattie della coagulazione etc. «Nei bambini», dice il dottor Tore, «il disturbo più frequente è determinato da emorragia delle varici del setto nasale, lesionate a causa di traumi dovuti a corpi estranei: dita, matite, parti di un giocattolo».

Oltre alla cause iatrogene, legate a interventi chirurgici, riniti e allergie durante l'inverno (che sono da tenere d'occhio perché indeboliscono la mucosa) sono responsabili dell'epistassi l'inalazione di sostanze chimiche in certi ambienti di lavoro, come le polveri di cemento, gli acidi delle vernici. Ma anche «le neoplasie nasali rinofaringeee sia benigne, come il fibroangioma giovanile, o il polipo sanguinante del setto, che maligne, cioè tumore, sono cause di epistassi», spiega Tore.

Cosa fare e cosa no

Quando il fenomeno si ripete in modo allarmante senza motivi apparenti occorre rivolgersi allo specialista. Come si interviene? «Quando sanguina il naso gli interventi sono diversi in base all'entità del sanguinamento: si va dall'applicazione di un tamponamento nasale anteriore o posteriore, se l'epistassi è grave, alla causticazione elettrica che comporta una bruciatura», spiega il dottor Tore. Ma se il fenomeno è occasionale è bene agire correttamente. «Il provvedimento più banale consiste nello stringere vigorosamente, tra due dita. Nel frattempo la testa va tenuta piegata in avanti, e non all'indietro come vuole la consuetudine popolare. Il sangue, se fluisce nello stomaco, stimola il vomito e provoca collasso. Inoltre, dà buoni esiti porre del ghiaccio sulla fronte. Sbagliato anche utilizzare cotone emostatico nelle cavità nasali: i componenti chimici presenti lesionano la mucosa». (ma. mad.)
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