Il sistema difensivo dell’organismo sa come “riconoscere” il cancro. E ora, grazie alle Car-T, gli esperti riescono, in alcune patologie, a sfruttare una modalità di cura totalmente nuova. Se poi si aggiunge l’immunoterapia, ecco come si sta disegnando un futuro in cui le armi contro i tumori del sangue saranno sempre più specifiche per ogni malato e soprattutto sempre più efficaci. È un messaggio ricco di speranza quello che viene dalla

Giornata nazionale promossa da Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma), che ricorda i progressi fatti dalla scienza in questo settore. Tornando alle Car-T, a oggi in Italia sono dodici i centri autorizzati per questo tipo di terapia, di cui tre pediatrici: alcuni sono già stati attivati e altri lo saranno a breve non appena conclusa la fase di qualificazione prevista dalle autorità regolatorie. Le indicazioni a questa cura sono ovviamente circoscritte. Come conferma Paolo Corradini, direttore della Divisione di ematologia e trapianto della Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei tumori di Milano e presidente della Società italiana di ematologia, «si tratta di una terapia salvavita nuova e potente ed è fondamentale conoscerla molto bene per utilizzarla al meglio».

L’importante, in ogni caso, è che con la ricerca crescano le opportunità di assistenza e supporto ai malati. In questo senso Ail è impegnata nel sostenere il proseguimento delle terapie salvavita per tutti i pazienti onco-ematologici. L’Ail svolge attività a favore dei malati in collaborazione con le strutture pubbliche, sia universitarie che ospedaliere; si basa sull’autonomia delle singole sedi provinciali e sul principio che i fondi siano spesi, nel più trasparente dei modi, là dove sono raccolti e per gli obiettivi che di volta in volta vengono proposti. Insieme alle sue 81 sezioni provinciali e grazie ai suoi oltre diciottomila volontari, l’Associazione finanzia la ricerca, organizza il servizio di cure domiciliari per adulti e bambini, collabora al sostegno delle spese per i centri di ematologia e trapianto di cellule staminali, realizza le case alloggio Ail vicine ai maggiori centri di ematologia, per accogliere gratuitamente i pazienti non residenti e i loro famigliari che devono affrontare lunghi periodi di cura.

Federico Mereta
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