Don't let tobacco take your breath away (Non lasciare che il tabacco ti tolga il respiro): è questo lo slogan della trentunesima Giornata mondiale senza tabacco, promossa per oggi dall'Organizzazione mondiale della sanità, per sensibilizzare sugli effetti nocivi derivati dall'uso del tabacco e dall'esposizione al fumo passivo: se non saranno prese le adeguate contromisure, entro il 2030 moriranno ogni anno nel mondo oltre otto milioni di fumatori (più dell'80% individuabili tra le persone che vivono in paesi a basso e medio reddito).

In Italia 12 milioni

Sulla base dell'ultimo rapporto nazionale stilato per l'Istituto superiore di sanità, i fumatori in Italia sono 12,2 milioni e rappresentano il 23,3% della popolazione (per un consumo medio di 12,3 sigarette al giorno); gli ex fumatori sono invece il 12,9 per cento e i non fumatori il 63,8 percento. «In Sardegna siamo grossomodo allineati con il trend nazionale», spiega la dottoressa Elisabetta Sortino, responsabile del Centro Antifumo della pneumologia territoriale dell'ospedale Binaghi di Cagliari, attivo dal 1997: «Si cominciano a provare le sigarette in giovanissima età, capita anche alle elementari. Spesso si inizia da piccoli per emulazione, come avviene nelle dinamiche del "branco". Si fuma di più nei periodi di crisi socioeconomica - abbiamo riscontrato un picco nel 2010 - perché la gente cerca di trovare delle valvole di sfogo al disagio».

Danni del fumo

«Fortunatamente, a partire dagli anni Novanta», prosegue la dottoressa, «sono stati dimostrati con certezza scientifica i gravissimi danni correlati al tabagismo; prima lo si percepiva come un vizio socialmente accettato, senza tenere in debito conto che la nicotina è una droga a tutti gli effetti e che crea una grave dipendenza. In ogni sigaretta sono contenute quattromila sostanze chimiche tossiche (tra le quali acetone, cadmio, cera, polonio e vernici, oltre agli idrocarburi prodotti dalla combustione). Il tumore al polmone è la prima ricaduta sul fisico, ma si possono sviluppare anche altri carcinomi in tutto l'organismo (in particolare alla gola, al fegato e alla vescica), per non parlare degli affetti relativi a patologie associate come l'asma. Il fumo favorisce poi infiammazioni polmonari quali la tubercolosi, e incide sulla salute dei neonati che durante la gravidanza sono stati esposti alle sue tossine - senza considerare i danni all'ambiente. Ma una delle conseguenze più terribili è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia progressiva e irreversibile che porta all'insufficienza respiratoria; con le cure si può solo rallentare e costituisce oggi la terza causa di morte in Italia. Dobbiamo inoltre ricordarci che i fumatori sono esposti a un 70 percento di recidiva, basta infatti subire una sollecitazione emotiva per correre il rischio di ricominciare».

Centro Antifumo

Per tutti quei fumatori che non riescono a smettere ricorrendo soltanto alla propria forza di volontà, rivolgersi al Centro Antifumo del Binaghi è una possibilità da tenere nella massima considerazione. Si accede con un'impegnativa del medico curante, si può mandare una mail o telefonare per una prenotazione. Sono previsti dei colloqui per accertarsi che il paziente sia davvero convinto della sua scelta. Quindi si inizia un percorso con cadenza mensile; a volte il supporto offerto dal counseling è sufficiente, in altri casi si somministrano sostituti della nicotina o veri e propri farmaci per superare l'astinenza. I pazienti vengono monitorati e seguiti nel corso degli anni per scongiurare ricadute, dato che - inevitabilmente - si resta degli ex fumatori per tutta la vita.

Luca Mirarchi

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