Ci sono scelte da fare e "non intendo eluderle": "La sintesi spetta a me, fidatevi della mia capacità di farla". Mario Draghi risponde così ai dubbi di chi vorrebbe chiudere la sua maggioranza entro confini politici delimitati.

Si possono tenere insieme Pd e Lega, la flat tax e una "riforma progressiva del fisco"?

E' la domanda che più rimbalza nei colloqui del presidente del Consiglio incaricato con i partiti.

Draghi non si sbottona, resta una sfinge di fronte a chi punta il dito contro l'avversario, come la delegazione di Forza Italia che non fa mancare critiche al precedente governo. Ma parla da politico, non da professore, osservano tutti. E a tutti dice di avere piena consapevolezza del suo mandato: "Dovete fidarvi", va ripetendo.

Il premier incaricato si dice "molto ottimista" di poter sciogliere la riserva. Tra i partiti si diffonde la consapevolezza che i veti reciproci alla fine cadranno: ci saranno M5s e Fi, Lega e Pd, forse anche Leu, ma non Fdi.

Un'altra convinzione che prevale tra i partiti è che il governo sarà politico, con ministri politici in rappresentanza di tutti i partiti della futura maggioranza. D'altronde è la condizione che pongono sia 5 Stelle che Lega.

Si ipotizza persino l'ingresso dei leader - e anche di Giuseppe Conte - a "blindare" l'unità nazionale intorno al governo.

ORIZZONTE LUNGO - Tra lunedì e martedì potrebbe andare in scena un secondo, rapidissimo, giro di consultazioni: sarà il momento in cui si vedrà la maggioranza e anche la natura del governo e allora sarà dentro o fuori.

A chi continua a ipotizzare elezioni anticipate nel giro di pochi mesi o il ritorno al voto dopo l'elezione di Draghi alla presidenza della Repubblica, a inizio 2022, il premier incaricato fa capire di essere proiettato su un mandato lungo: non è andato a Palazzo Chigi per restare tre mesi.

CAMPAGNA VACCINALE LA PRIORITA' - Accelerare la campagna vaccinale è in cima alle priorità: solo così si potrà uscire da un emergenza che è sanitaria, ma anche economica, sociale, educativa e culturale. Tra i capisaldi del futuro programma di governo ci sono la gestione della pandemia (Italia Viva gli chiede di riportare la gestione in Protezione civile), la crescita con una spinta agli investimenti nel Recovery plan. E poi i giovani e la famiglia.

LA SQUADRA DI GOVERNO - "Il Pd lavora alla tutela della credibilità, della compattezza e della stabilità del progetto del governo Draghi", dicono fonti Dem, segnalando i rischi di una maggioranza che contenga la Lega. Dal fisco all'immigrazione, dall'omofobia alla gestione della pandemia, il conflitto potrebbe essere continuo. Ma Draghi ricorda il mandato ricevuto dal capo dello Stato, che ha fatto un appello a tutte le forze politiche. In nome di questo appello, i veti reciproci possono cadere.

Tanto che si ipotizza che entrino al governo Matteo Salvini o Giancarlo Giorgetti per la Lega; Nicola Zingaretti o Andrea Orlando per il Pd, insieme a Lorenzo Guerini o Dario Franceschini; Conte (magari agli esteri - ma c'è il nodo Di Maio - o alla giustizia), Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli per il M5s.

Ministri donna potrebbero rappresentare Fi e Iv, per Leu potrebbe restare Roberto Speranza. Sarà questa la proposta di Draghi? Nessuno lo sa ancora dire Così come sono solo ipotesi - seppur molto plausibili - quelle dei ministri in quota Draghi.

Per ora il borsino accredita all'Economia l'arrivo da Bankitalia di Daniele Franco (meno probabile Federico Signorini), allo Sviluppo economico Dario Scannapieco della Bei, al Viminale Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia. Si citano anche nomi come quelli di Enrico Giovannini o Ernesto Maria Ruffini. Enrico Letta viene considerato una possibile risorsa.
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