Da 600 a 800 euro a tutti i nati dal 2020 in poi nei 275 Comuni della Sardegna con meno di tremila abitanti.

Il bonus sarà valido per cinque anni e rappresenta una delle misure che caratterizzano la finanziaria 2020 che sarà approvata entro il 31 marzo prossimo.

Una manovra che si concentra sul fenomeno dello spopolamento, perché a copertura dell'incentivo stanzierà 11 milioni per il 2020, 30 per il 2021 e 49 per il 2022.

È quanto emerge dall'incontro tra l'assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino con i sindacati e le parti datoriali, ai quali è stata illustrata una parte delle voci di spesa presenti nel maxi emendamento che la Giunta presenterà in terza commissione.

Il disegno di legge già domani potrà essere trasmesso al parlamentino, ma la sessione di bilancio dovrebbe scattare dopo la discussione in Aula, martedì 18, della mozione del Pd su Air Italy.

Nella manovra è previsto anche un aumento del fondo unico di circa cento milioni, una parte da vincolare in investimenti all'interno dei Comuni per strade, scuole, cimiteri e altro. Un terzo pacchetto riguarderà una fiscalità di vantaggio a beneficio famiglie e imprese.

Per Michele Carrus della Cgil il giudizio "è sospeso": "Mi chiedo cosa si prevede per lo sviluppo dell'Isola", fa sapere.

Gavino Carta della Cisl, riferendosi ai bonus, parla di "una scelta politica chiara" e ricorda che "per Lavoras saranno confermati settanta milioni di euro".

Francesca Ticca (Uil) sostiene che "siamo ancora in una fase interlocutoria, qualche misura come gli incentivi per i nati nel 2020 rappresentano una novità, ma solo qui visto che in Europa funzionano già". Il giudizio di Sandro Pileri di Ugl è di "parziale soddisfazione". "Ci aspettavamo e ci aspettiamo - chiarisce - politiche attive, a favore dello sviluppo e del lavoro. Di interventi tampone ne abbiamo visto troppi, attendiamo che la Giunta ci faccia conoscere l'intera manovra".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata