Braccio di ferro tra il movimento delle Sardine e Salvini sulla piazza di Bibbiano. La Lega aveva annunciato che il 23 gennaio avrebbe chiuso proprio nel paese dell'inchiesta "Angeli e demoni" la campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna.

Ma Mattia Santori, uno dei leader delle Sardine, ha gelato il Carroccio: "Appena abbiamo saputo che Salvini avrebbe chiuso la campagna a Bibbiano, le sardine reggiane hanno prenotato la piazza. Questi polli hanno annunciato l'evento ma non hanno prenotato la piazza. L'abbiamo prenotata noi, carta canta: abbiamo un foglio della Questura che attesta la richiesta di occupazione del suolo pubblico. Si è dimostrato che siamo molto più forti della Bestia, quando si entra nella realtà fisica".

"NO STRUMENTALIZZAZIONI" - E di fronte alle richieste dei cittadini di evitare strumentalizzazioni, Santori si dice disposto a rinunciare a scendere in piazza a Bibbiano, a patto che prima rinunci anche la Lega.

"Non siamo noi un pericolo di sciacallaggio per la città, noi siamo l'anticorpo. Se la Lega rinuncia, rinunciamo anche noi. Va benissimo. Noi in realtà volevamo evitare la trappola di Bibbiano, ma sono stati i cittadini della Val d'Enza a chiamarci e chiederci di fare qualcosa".

Infine: "Capiamo i cittadini, vorremmo abbassare i toni ma non possiamo permettere che per l'ennesima volta sia Salvini a strumentalizzare la vicenda. Prima rinuncino loro, poi lo faremo anche noi. Che andremmo lì a difendere la dignità di un paese composto da gente vera, perché chi ha sbagliato se la vedrà con la magistratura e non con una pagina Facebook".

IL QUESTORE: "PIAZZA ALLA LEGA" - Il questore stesso ha chiesto un passo indietro alle Sardine, perché gli spazi pubblici in campagna elettorale spettano prima ai partiti in corsa per il voto. Dunque è probabile che la piazza venga comunque concessa alla Lega.

Quattro giorni fa la chiusura indagini per l'inchiesta sugli affidi. Emergono episodi sconcertanti, sono 26 le persone che vanno verso la richiesta di rinvio a giudizio. Tra di loro il sindaco dem Andrea Carletti, indagato per abuso d'ufficio e falso, non per la sottrazione dei bambini ai loro genitori.

(Unioneonline/L)
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