Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio. E lo ha fatto nel corso di una seduta al Senato durata quasi cinque ore.

Di seguito la cronaca dettagliata della convulsa giornata politica a Palazzo Madama, minuto per minuto, voce per voce, dall'inizio alla fine (ma da leggere a ritroso oppure, scorrendo verso il basso, dal principio).

***

Ore 20.20 - "La Lega ha presentato una mozione di sfiducia, ora apprendo che l'ha ritirata. Prima ho parlato di rispetto delle istituzioni, cioè dei cittadini. Se amiamo le istituzioni non possiamo affidarci a espedienti e tatticismi come questo". Per questo, ha chiuso il premier, "mi assumo io il coraggio e la responsabilità" che mancano a Salvini e "vado dal presidente della Repubblica a rassegnare le dimissioni".

Ore 20.15 - "Non rinnego nulla, non è una questione personale tra me, gli amici della Lega e Matteo Salvini, con cui farei ancora due chiacchiare", ha detto il presidente del Consiglio.

Ore 20.10 - Il microfono torna a Conte, per l'intervento finale.

Conte con Bonafede, prima dell'intervento finale (Ansa)
Conte con Bonafede, prima dell'intervento finale (Ansa)
Conte con Bonafede, prima dell'intervento finale (Ansa)

Ore 19.55 - Per il M5S parla anche il capogruppo Patuanelli: "Dalle europee in poi avete detto in loop che siamo quelli del no. Per me voi siete quelli del boh. Noi non abbiamo paura di rivolgerci al popolo con nuove elezioni, noi non abbiamo paura di niente".

Ore 19.45 - Prende la parola il capogruppo Pd, Andrea Marcucci: "L'Italia è stata umiliata da un anno e quattro mesi di questo governo". "Non avete fatto l'interesse della comunità - ha sottolineato -, non avete messo al centro il lavoro, lo sviluppo, il futuro del nostro Paese per le nuove generazioni. Avete fatto un tentativo che oggi conclama il suo fallimento".

Ore 19.40- Duro intervento di Paola Taverna (M5S): "Cito una vecchia saggia che è mia nonna, che diceva: 'Quando un politico vuole fare una porcata la fa o a Ferragosto o quando gioca la Nazionale. La sua Salvini è una vera porcata ai danni del Paese e di tutti gli italiani". "Per mesi ci siamo sentiti dire 'prima gli italiani', invece ora è 'prima Salvini'. Lei vuole andare al governo, lei c'è già, anzi c'era già. Ma invece che governare, ci ha fatto saltare in aria tutti. Ora con chi lo farà un nuovo governo, con Berlusconi?". "L'Italia non ha bisogno di capitani come lei", ha concluso la pasionaria 5 Stelle.

Ore 19.30 - Mossa della Lega, che ritira la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio. Una strategia, sembra, mirata a mettersi al riparo dalle accuse di aver fatto cadere il governo.

Ore 19 - Attesa per l'intervento finale di Giuseppe Conte.

Ore 18.50 - Tweet di Laura Boldrini: "Salvini tra un mojito e l'altro apre la crisi di governo e dice 'tutti al voto!'. Poi lo informano che non è lui a decidere quando si vota e si accorge che sta perdendo la poltrona. Allora ci ripensa e oggi dice che è disponibile a riaprire il dialogo coi 5 stelle. #PauraEh?", ha scritto la deputata di Leu.

Ore 18.30 - Filtra una dichiarazione dall'ambiente pentastellato: "Salvini la sua scelta l'ha già fatta. Chiedendo di tornare al voto non vuole più governare con il M5S. Chiedendo di sfiduciare Conte non vuole più questo governo. Quindi si dimetta e basta o ha paura di perdere la poltrona?".

Ore 17.57 - Parla anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, intercettato fuori dall'aula dai cronisti. ''Tutto previsto,'la vita continua", dichiara lapidario ai cronisti. E sugli scenari futuri: "La domanda da fare non è se il Pd e i Cinque stelle possono durare, ma se possono mettersi insieme...''.

Ore 17.35 - L'esperienza di governo è stata "una presa per i fondelli" da parte della Lega. È un altro passaggio del discorso di Morra, che ha ricordato agli ormai ex alleati leghisti che la "Costituzione deve essere rispettata".

Ore 17.30 - L'attacco in Aula di Morra (M5S) a Salvini: "Mostrare il rosario in Calabria è un segnale alle cosche".

Nicola Morra (Ansa)
Nicola Morra (Ansa)
Nicola Morra (Ansa)

Ore 17.15 - "Tutto quanto detto sul ministro Salvini questo pomeriggio dal Presidente Conte non può che essere condiviso. Ma attenzione anche ai rischi di autoassoluzione", il commento ai giornalisti di Nicola Zingaretti, segretario del Pd.

Ore 17.10 - "Pochi giorni fa, signor presidente, avete messo la fiducia al decreto sicurezza bis. Ora c’è bisogno di ricucire i fili spezzati della nostra società ripartendo dal sud, dal lavoro, dall'ambiente". Così Pietro Grasso (LeU) in Aula.

Ore 17.05 - "La stabilità politica viene solo da nuove elezioni. Il presidente Conte sta cercando di creare un Conte bis nonostante la volontà degli italiani", incalza Anna Maria Bernini di Forza Italia. "Dobbiamo seguire e tutelare l'interesse degli italiani. Il presidente del Consiglio ha parlato a una parte dell'emiciclo che doveva recepire dei messaggi. E vuole rimanere dov'è ammantandosi con l'interesse del Paese che invece è andare al voto".

Elisabetta Casellati (Ansa)
Elisabetta Casellati (Ansa)
Elisabetta Casellati (Ansa)

Ore 17.00 - "Conte non è credibile e Salvini non è imbattibile. Il primo sembra arrivato da Marte, il secondo è confuso, affannato e ripetitivo. Sbaragliarlo ora. Non dargli possibilità di rafforzarsi". Il tweet di Carlo Calenda.

Ore 16.55 - "Siamo alle comiche finali. Speriamo che la parola torni al più presto agli italiani", afferma Ignazio La Russa (FdI) prendendo la parola.

Ore 16.50 - "Le dissociazioni postume non sono convincenti", così Emma Bonino durante il suo intervento in Aula.

Ore 16.45 - I senatori della Lega abbandonano l'aula di Palazzo Madama, insieme a Matteo Salvini, al termine dell'intervento di Matteo Renzi.

Ore 16.40 - "Non è un colpo di Stato cambiare il governo, è un colpo di sole aprire la crisi. Questo è il Parlamento, non è il Papeete", ha incalzato Renzi. Ancora: "La sfido dove vuole, signor ministro Salvini ma non giochi sulla pelle degli italiani, in gioco ci sono le famiglie italiane". L'ex premier ha concluso annunciando che, in caso di nuovo esecutivo senza passare dal voto, "noi non ne faremo parte". La priorità, ha detto Renzi, è "evitare l'aumento dell'Iva".

I senatori Pd si congratulano con Renzi (Ansa)
I senatori Pd si congratulano con Renzi (Ansa)
I senatori Pd si congratulano con Renzi (Ansa)

Ore 16.31 - Inizia a parlare Matteo Renzi. "Sarebbe facile assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione impone un surplus di responsabilità. Lei oggi presidente del consiglio si dimette ed il governo che lei ha definito populista ha fallito e tutta l'Ue ci dice che l'esperimento populista funziona in campagna elettorale ma meno bene quando si tratta di governare". Poi rivolto a Salvini: "Io rispetto la sua fede religiosa" e allora "legga il Vangelo, ovviamente secondo Matteo, quando dice 'avevo freddo e mi avete accolto, avevo fame e mi avete dato da mangiare'. Se crede in quei valori faccia sbarcare quelle persone che sono ferme, ancora adesso, ostaggio di una politica vergognosa".

Ore 16.29 - "Se volete, tagliamo i parlamentari e torniamo a votare. Se invece volete governare con Renzi, Boschi e Lotti, accomodatevi pure", ha concluso Salvini, tra gli applausi dei suoi senatori.

La replica di Salvini al discorso di Conte (Ansa)
La replica di Salvini al discorso di Conte (Ansa)
La replica di Salvini al discorso di Conte (Ansa)

Ore 16.20 - Momenti di estrema bagarre quando Salvini mostra di nuovo il rosario, rivendicando di poter "invocare il cuore della beata Vergine Maria" per "proteggere gli italiani". Grande contestazione, con la Casellati costretta nuovamente a intervenire, invitando il ministro a "non esporre simboli religiosi in aula".

Ore 16.10 - Il leader della Lega, spostatosi nei banchi dei senatori leghisti, passa al contrattacco: "Non mi è mai capitato di parlare con Merkel sui propri interessi di partito per chiedere consigli su come vincere le elezioni. Non ho mai preso un caffè lamentandomi che Salvini ha chiuso i porti ". Ancora: "E' una novità di oggi, mi dispiace che il presidente del Consiglio mi abbia dovuto mal sopportare per un anno".

Ore 16 - Dopo il discorso di Conte, prende la parola Matteo Salvini, che definisce le parole e i duri giudizi di Conte "insulti degni di Renzi e Saviano".

Ore 15.45: Conte annuncia le dimissioni: "Andrò al Colle a presentarle nelle mani del presidente Mattarella".

Ore 15.40 - Conte lo dice chiaro e tondo: "La crisi compromette il governo, che qui si arresta".

Ore 15.38 - Nuovo intervento della Casellati, quando Conte rimprovera a Salvini di usare a sproposito i simboli religiosi nei comizi. E il leader della Lega tira fuori il rosario, appoggiandolo sul banco, tra i le grida dei senatori in aula.

Matteo Renzi in aula
Matteo Renzi in aula
Matteo Renzi in aula
Il premier Conte all'arrivo in Senato
Il premier Conte all'arrivo in Senato
Il premier Conte all'arrivo in Senato
Il post di Di Maio: "Caro Giuseppe, oggi la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe"
Il post di Di Maio: "Caro Giuseppe, oggi la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe"
Il post di Di Maio: "Caro Giuseppe, oggi la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe"
Salvini: "La Lega non è nata per occupare sette ministeri. Aspettiamo che parli Conte e poi vediamo"
Salvini: "La Lega non è nata per occupare sette ministeri. Aspettiamo che parli Conte e poi vediamo"
Salvini: "La Lega non è nata per occupare sette ministeri. Aspettiamo che parli Conte e poi vediamo"
Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti alla riunione dei senatori leghisti
Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti alla riunione dei senatori leghisti
Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti alla riunione dei senatori leghisti
Manifestanti fuori da Palazzo Madama
Manifestanti fuori da Palazzo Madama
Manifestanti fuori da Palazzo Madama
Supporter leghisti
Supporter leghisti
Supporter leghisti
I senatori leghisti durante l'intervento del premier Conte
I senatori leghisti durante l'intervento del premier Conte
I senatori leghisti durante l'intervento del premier Conte
Antonio Tajani davanti al Senato
Antonio Tajani davanti al Senato
Antonio Tajani davanti al Senato
Il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio
Il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio
Il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio
Roberto Calderoli
Roberto Calderoli
Roberto Calderoli
Armando Siri
Armando Siri
Armando Siri
Il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno
Il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno
Il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno
Il vicepresidente del Senato Paola Taverna (le foto della gallery sono Ansa)
Il vicepresidente del Senato Paola Taverna (le foto della gallery sono Ansa)
Il vicepresidente del Senato Paola Taverna (le foto della gallery sono Ansa)

Ore 15.31 - Nuova contestazione dai banchi della Lega, quando Conte, dopo aver elencato tutti i provvedimenti presi nel corso degli ultimi mesi di governo, bacchetta Salvini per aver chiesto "pieni poteri" nelle piazze. "Parole che mi preoccupano", ha detto il premier, richiamando nuovamente il suo vice alla "cultura delle regole" e alla "responsabilità". E ancora, quando Conte fa riferimento ai contatti tra esponenti della Lega e la Russia.

Ore 15.17 - Inizia la bagarre. Per il premier il ministro degli Interni Salvini ha "violato" il contratto, dunque è "responsabile" per aver "inseguito interessi di partito". Dai banchi della Lega si levano buu e grida di biasimo, che costringono Conte a interrompersi. Altre interruzioni alla frase: "Il comportamento del ministro in questi giorni fa trasparire scarsa cultura istituzionale", con la presidente Casellati costretta a intervenire per ripristinare l'ordine.

Ore 15.10 - Conte inizia il suo discorso: "Sono qui per riferire in aula sulla crisi di governo innescata dalla dichiarazioni del ministro dell'Interno".

Ore 14.52 - Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arriva in Senato.

Ore 14.40 - "Valuteremo dopo aver ascoltato le comunicazioni del premier Giuseppe Conte" se presentare una risoluzione di 'sfiducia' al governo. Lo ha detto la capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini, uscendo dalla riunione del gruppo azzurro a Palazzo Madama.

Ore 14.35 - Arrivano al Senato Luigi Di Maio e gli altri ministri del Movimento 5 Stelle.

Giancarlo Giorgetti (Lega) arriva in Senato
Giancarlo Giorgetti (Lega) arriva in Senato
Giancarlo Giorgetti (Lega) arriva in Senato

Ore 14.30 - Contestazione della folla ai senatori della Lega all'ingresso del Senato. "Andatevene in Padania, siete dei traditori! Vergogna andatevene al Papeete Beach!", hanno urlato un gruppo di persone davanti a Palazzo Madama. Tra loro molti attivisti del Movimento 5 Stelle. Questi ultimi hanno invece accolto il pentastellato Stefano Buffagni al grido di "Onestà! Onestà!". In zona presenti anche sostenitori della Lega con striscioni e bandiere.

Ore 14 -

Nota dei senatori della Lega prima della seduta decisiva: "Applausi a Matteo Salvini dal gruppo della Lega, determinato e compatto. Prima il bene degli italiani poi il resto. La Lega unica forza politica che non ha paura di confrontarsi con i suoi datori di lavoro, i cittadini, che non parla di poltrone ma di sviluppo del Paese".

Ore 11 - Luigi Di Maio: "Oggi è un giorno molto importante, il giorno in cui la Lega dovrà rispondere delle proprie colpe per aver deciso di far crollare tutto, aprendo una crisi in pieno agosto, in spiaggia, solo per rincorrere i sondaggi. Oggi i ministri M5S saranno in aula al tuo fianco. A testa alta. Tutti sanno di stare dalla parte giusta della storia, qualunque cosa accada volevo dirti che è stato un onore lavorare insieme in questo governo".

Ore 9 - Matteo Salvini: "La mia posizione personale è l'ultima delle cose che mi preoccupano, la Lega non è nata per occupare sette ministeri. Aspettiamo che parli Conte e poi vediamo", dichiara a Radio 24.

Quanto al ritiro dei ministri: "Dipende da quello che dice Conte oggi al Senato. Spero non sia un discorso contro Matteo Salvini, spero si parli di Europa, giustizia, tasse e altro ancora. O almeno, di questo parlerò io". Il leader della Lega ha smentito categoricamente di aver avuto contatti con Conte e Di Maio negli ultimi giorni. Poi è passato all'attacco: "Ma ce lo vedete un governo Pd-M5S-Fi? Sarebbe un tutti contro Salvini, un governo dettato dalla disperazione di chi non vuole mollare la poltrona".

Di Maio e Salvini (Ansa)
Di Maio e Salvini (Ansa)
Di Maio e Salvini (Ansa)

Ore 8.45 - Matteo Renzi: "Vediamo se ci faranno votare e soprattutto parlare. L'importante è che Conte non strozzi il dibattito e ci faccia parlare tutti. Se potremo parlare, io dirò che il governo ha fallito, ci sono i numeri a dimostrarlo". "Sono stato accusato, denigrato, diffamato, infamato dai 5 Stelle e questo è un elemento che a livello personale fa molto male, ma tengo da parte i miei interessi personali".

Ancora, ha detto il senatore Pd, "qui c'è un caos creato dal peggior governo della storia repubblicana: l'Italia è isolata in Europa, il Paese è attraversato da un clima di paura e odio, e io di fronte a questa situazione ho detto di fare un governo istituzionale per evitare l'aumento dell'Iva".

Poi l'affondo contro Salvini: "Ha perso, ora è aggrappato alla poltrona e sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani con il possibile aumento dell'Iva al 25% se si va al voto a ottobre".

(Unioneonline/L-l.f.)
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