La crisi di governo raggiunge Palazzo Madama: la conferenza dei capigruppo ha deciso a maggioranza di convocare l'aula per domani alle 18 per decidere il calendario dei lavori di Montecitorio.

Il premier Giuseppe Conte interverrà invece in Senato il 20 agosto, ma serve questo pomeriggio la conferma.

La presidente del Senato Elisabetta Casellati aveva avvertito: se tra i capigruppo dovesse registrarsi uno scontro e un conseguente stallo, sarà l'Aula ad avere l'ultima parola.

"La convocazione dell'Assemblea, nell'ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato all'unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l'applicazione del regolamento", ha spiegato la Casellati.

"Non essendoci stata l'unanimità – ha spiegato la presidente del gruppo di Fi Anna Maria Bernini – la presidente Casellati non aveva scelta e ha dovuto convocare per forza l'aula e far votare il calendario del lavori". Nelle parole di Anna Maria Bernini una risposta alla protesta espressa dal capogruppo Pd Marcucci che ha parlato di "forzatura inaudita".

"Mi stupisco - ha concluso Bernini - dello stupore di politici che fanno questo per professione e conoscono bene il regolamento. La presidente Casellati di fronte alla mancanza dell'unanimità deve far votare il calendario".

E mentre nel Pd prende corpo l’ipotesi di una scissione, il M5s fa il punto sulla linea da seguire nella crisi di governo.

"Qui nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi – ha detto Di Maio in diretta Facebook -. Mezze aperture, chiusura: il M5S vuole una cosa, che si apra al taglio dei parlamentari. Non ci sono giochi di palazzo da fare, addirittura sento parlare di nuovi gruppi. I gruppi si presentano alle elezioni".

"Mattarella è l'unico che decide quando e se andare a votare - ha continuato poi Di Maio - Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100... Stiamo parlando del futuro del nostro Paese".

Nel frattempo il Pd ha mobilitato tutti i suoi per la presenza a Roma. "Vi chiediamo cortesemente di iniziare a valutare – recita un messaggio diffuso - come meglio organizzarvi per rientrare a Roma. Seguiranno indicazioni più precise".

Stando ai numeri attuali, domani potrebbero essere presenti in aula 102 senatori M5s su 107, 45 Dem su 51 e 12 senatori del Misto: in totale 159 parlamentari, contro i 136 voti potenziali di Lega, Fi e Fdi. Teoricamente, pertanto, il nuovo asse di M5s, Dem, Leu più altri del Misto, potrebbe approvare il suo calendario.

Salvini, dal canto suo, ha incontrato Silvio Berlusconi per formalizzare un accordo con Forza Italia.

(Unioneonline/v.l.)

DI MAIO:

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