La rideterminazione su base contributiva degli assegni vitalizi per gli ex consiglieri regionali della Sardegna è legge.

Con 50 voti a favore e tre astenuti l'Aula ha votato la proposta di legge che taglia i 309 assegni che costano ogni anno alle casse della Regione circa 17 milioni di euro: il provvedimento consentirà un risparmio che, secondo le ultime stime, si aggira intorno ai due milioni di euro.

L'Isola si uniforma così a quanto stabilito nell'ultima legge di Bilancio dello Stato che imponeva alle Regioni il 30 giugno come termine finale per la rideterminazione, pena tagli erariali fino al 20%.

Ma la Sardegna - ha sottolineato il presidente della commissione Autonomia Pierluigi Saiu (Lega) - non incorrerà in alcuna sanzione. Il tema dei vitalizi è stato nelle settimane scorse, in particolare a ridosso delle amministrative del 16 giugno, al centro di polemiche soprattutto per una parte del testo che poi è stata stralciata in commissione e non ha fatto il suo ingresso in Aula. Quella relativa all'istituzione di un sistema pensionistico su base contributiva per gli attuali consiglieri rimasti senza alcuna copertura previdenziale, e che alcuni consiglieri - Massimo Zedda (Progressisti) e il gruppo M5s - aveva salutato come il ripristino dei vitalizi che in Sardegna sono stati aboliti nel 2011.
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