"Ho sentito tutti coloro che rappresentano le varie anime del Movimento: Casaleggio, Grillo, Di Battista e Fico. Nessuno ha chiesto le mie dimissioni".

Così diceva ieri Di Maio nella conferenza stampa convocata al Mise nel commentare i risultati delle elezioni europee.

Ma la resa dei conti è avviata, e ormai sono in molti a esprimere tutto il loro malumore. Non solo i dissidenti alla Nugnes o gli ortodossi alla Ruocco, anzi.

Roberta Lombardi, capogruppo in Regione Lazio e storico esponente M5S, mette in discussione la leadership del capo politico M5S, vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. "Quando c'è una sconfitta - scrive - gli errori si distribuiscono, le responsabilità si assumono, i cambiamenti si mettono in conto. La responsabilità in capo ad un uomo solo è deleteria per il Movimento, ed è un concetto da Prima Repubblica, usato e abusato da Renzi & Co. Il nostro modello di riferimento è la partecipazione". Messaggio sibillino, ma è come dire "basta" all'uomo solo al comando.

Più esplicito il senatore Gianluigi Paragone: "Matureremo una scelta tutti insieme nel luogo idoneo, l'assemblea dei parlamentari, ma per me la generosità di Luigi Di Maio di mettere insieme tre, quattro incarichi, deve essere rivista. Il Movimento per ripartire ha bisogno di una leadership politica h24. Dobbiamo tornare dall'io al noi. L'io è stata una fuga in avanti, forse anche importante in un certo momento, ma quando si trasforma in 'Io' con la i maiuscola non va bene".

E più h24 di Di Battista - India permettendo - non c'è nessuno al momento.

Proprio ieri Dibba si è rivisto, per un vertice ristrettissimo che anticipa l'incontro dei parlamentari in programma mercoledì. In scooter ha provato a dribblare i cronisti, ma qualche cosa l'ha detta: "La peggiore scoppola della storia del Movimento". E ancora: "Siamo sempre stati capaci di combattere l'astensionismo". Quasi a sottolineare che senza di lui non ci sono riusciti. Nessuna critica, per ora, a Di Maio: "Il problema non è chi, ma cosa fare e come farlo". Ha sbagliato Di Maio nell'ultimo mese ad attaccare Salvini? No, secondo Di Battista ha sbagliato prima.

E anche se le anime del capo politico non vogliono la sua testa, c'è da scommetterci. Qualcosa sta per succedere.

(Unioneonline/L)
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