Dopo il caso Siri e lo stop al Decreto sicurezza bis, nuovo scontro all'interno della maggioranza di governo.

Al centro della polemica il tema dell'abuso d'ufficio, dopo le parole a "Radio Anch'io" del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha annunciato di voler abolire il reato, perché - a suo dire - rappresenterebbe un freno alla crescita del Paese.

"Io voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri e sistemare scuole, ospedali. Assolutamente", ha detto il vicepremier.

"Bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare. Se uno ruba e lo becco, lo metto in galera e se ruba da pubblico ufficiale si prende il doppio della pena ma non possiamo per presunzione di colpevolezza bloccare tutto", ha aggiunto.

Alle dichiarazioni del segretario della Lega ha replicato su Facebook il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio, che ha criticato la proposta del collega.

"L'abuso di ufficio è un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Come si fa a dire che si vuole dare battaglia alla mafia e alla camorra con un decreto e poi subito dopo incitare all’abolizione del reato di abuso d’ufficio? Dov’e la logica?", si legge nel post.

"Il prossimo passo quale sarà? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione? Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno str...ate! Voler togliere questo reato è forse un modo per chiedere il voto ai condannati o per salvare qualche amico governatore?", ha scritto polemicamente il leader del Movimento 5 Stelle.

(Unioneonline/F)
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