''Ancora non si capisce bene né chi sarà il datore di lavoro dei navigator, né come e quando verranno assunti e neppure cosa concretamente faranno, ma noi siamo in grado di reggere l'impatto di una misura così pesante''.

Così l'assessore al Lavoro della Regione Sardegna Virginia Mura, a proposito del Reddito di cittadinanza.

La rappresentante della giunta Pigliaru ha poi spiegato che "già dal 2016, di nostra iniziativa e con fondi regionali, abbiamo riorganizzato i Centri per l'Impiego, che oggi danno risposte su tutto il territorio regionale, con un organico rafforzato e con figure professionali molto importanti, come gli orientatori, per i disoccupati, e i job account, che si recano presso i datori di lavoro, per illustrare le opportunità loro dedicate e per informarsi sul loro fabbisogno di personale''.

Ancora, prosegue Mura, "in Sardegna oltre il Rei nazionale, esiste una misura integrativa, il Reis, ovvero il Reddito di inclusione sardo, che, non solo integra le risorse del Rei, ma anche estende la platea dei beneficiari. Come assessorato - prosegue Mura - siamo impegnati nella 'parte attiva' del Reis, che prevede interventi volti a migliorare l'occupabilità di chi percepisce l'assegno sociale, per evitare che la misura sia solo assistenza".

Poi il giudizio sul reddito di cittadinanza, varato dal governo: "Mentre sul Rei e Reis esprimo un giudizio molto favorevole, perché stanno dando risposte a moltissime famiglie sarde in stato di povertà, sia assoluta e che relativa, del Reddito di cittadinanza non conosciamo gli esatti contenuti, in quanto il decreto che lo prevede, più volte rimaneggiato in varie bozze, non è ancora pubblicato''.

Parole che sembrano una risposta a quanto scritto dal ministro del Lavoro Luigi D Maio, in una lettera indirizzata ai cittadini dell'Isola, tramite le pagine de L'Unione Sarda.

Una missiva dove il vicepremier ha spiegato: "La manovra che abbiamo approvato, il Reddito di Cittadinanza, la Pensione di Cittadinanza, Quota 100 per chi è stato tenuto a lavorare dalla Fornero, sono misure importanti per tutta l'Italia. Servono per far stare meglio le persone. Non risolvono tutti i problemi degli italiani, ma affrontano quelli più gravi, quelli di chi sta peggio, di chi non ha niente o quasi".

Per Di Maio, si tratta "dell'inizio tangibile del cambiamento che per anni abbiamo atteso".

(Unioneonline/l.f.)
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