Giuseppe Conte ha incontra - alla presenza del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi - la cancelliera tedesca Angela Merkel per una colazione di lavoro nell'albergo dove entrambi soggiornano a Bruxelles.

Ovviamente si è parlato di manovra. La trattativa, serrata, è ancora in corso. Anche ora che l'Italia si è piegata alla richieste della Commissione portando il rapporto deficit/Pil al 2,04%. "Non basta", ha dichiarato Moscovici, salvo poi frenare dopo l'incontro con il ministro Tria.

La sensazione è che alla fine Bruxelles accetterà il passo indietro del governo e non ne chiederà altri.

Intanto Di Maio rassicura gli elettori, nella manovra ci saranno meno soldi ma non mancheranno tutti i provvedimenti promessi ai cittadini. A partire da reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni.

"Spenderemo un po' di meno, ma solo perché ci sono dei soldi che ci avanzano, ne avevamo previsti in più di quelli che servivano", ha dichiarato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico a Mattino Cinque. "Le misure non cambiano, solo che dalle relazioni tecniche stiamo scoprendo che avevamo previsto più soldi del necessario".

In realtà lo stesso M5S aveva calcolato in 16 miliardi le risorse necessarie per dare 780 euro a circa sei milioni di italiani sotto la soglia di povertà. Senza calcolare i soldi necessari alla riforma del centro per l'impiego. Miliardi che sono diventati sette nella prima bozza di manovra presentata a Bruxelles, quella con deficit al 2,4%. E che sono destinati a diminuire ulteriormente con la nuova versione a cui sta lavorando il governo. Se reddito di cittadinanza sarà, insomma, sarà una versione molto più light di quella promessa dei Cinque Stelle in campagna elettorale.

"Questa - continua Di Maio - è una manovra da circa 30-33 miliardi, che mette risorse fresche nell'economia. Per come la vedo in questo momento l'obiettivo è portare a casa le misure previste nel contratto ed evitare la procedura di infrazione. Gli italiani ci chiedono di mantenere le promesse, non di andare in guerra con l'Ue".

E a chi parla di guerra tra i due partiti di maggioranza per stabilire su quali provvedimenti tagliare per tenere il deficit al 2,04% del Pil, Di Maio risponde: "Io, Salvini e Conte siamo perfettamente allineati per andare all'obiettivo, che è aiutare le persone in difficoltà".

"VI SIETE ARRESI" - Intanto militanti ed elettori prendono di mira i profili di Conte, Di Maio e Salvini. Ricordano le "dichiarazioni di guerra" delle scorse settimane ("Non cederemo di un millimetro", "Deficit/Pil al 2% significa togliere risorse a quota 100 e al reddito di cittadinanza") e accusano il governo di essersi piegato all'Unione Europea.

Il discorso di Di Maio ("Cambiano i decimali, non la sostanza") non convince i militanti. E neanche quello di Salvini ("Ancora al lavoro per gli Italiani, per mantenere gli impegni presi sul diritto al lavoro, alla pensione, alla salute e alla sicurezza, cercando di evitare sanzioni e problemi con Europa e mercati. Io ci credo e non mollo").

"Vi siete genuflessi come gli altri, altro che cambiamento", commenta un utente. "Mesi di pagliacciate per poi inchinarvi come servi", gli fa eco un altro.

E ancora. "Ma come? Cerchi di evitare le sanzioni? Ma non dovevi tirare dritto a tutti i costi qualunque cosa dicesse o facesse l’Europa?". Fino a un eloquente: "Siete come il Pd".

"Purtroppo la nostra fiducia l’avete tradita. Il 2.4% era la linea del Piave. Ce ne ricorderemo alle Europee", scrive un utente sotto il post di Giuseppe Conte.

I festeggiamenti di Di Maio sul balcone di Montecitorio, con il vicepremier che affermava di aver appena "abolito la povertà", sono lontani.

E anche Salvini inizia a veder scricchiolare il suo consenso sui social, molto criticato anche per la presa di posizione sugli "Hezbollah terroristi".

E nella polemica sguazzano le opposizioni. Per Renzi il passo indietro al 2,04% è una "figuraccia del governo". L'ex presidente del Consiglio critica anche l'Europa: "Questa manovra fa schifo, ma con il deficit al 2,04% Bruxelles non può avviare la procedura d'infrazione".

Il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani all'attacco sull'"irresponsabilità" del governo M5S-Lega: "Ridicolo, abbiamo bruciato 300 miliardi per tornare al punto di partenza".

(Unioneonline/L)

LE PAROLE DI CONTE

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