Passa dalla Grecia e dalla Francia la seconda ondata del coronavirus in Europa, che non accenna ad allentare la morsa nel resto del mondo oltrepassando i 20 milioni di casi totali.

Ed è di nuovo allarme anche in quei Paesi, come la Nuova Zelanda, che già pensavano di aver debellato il contagio e costretti invece a ripristinare il lockdown, sia pure parziale.

"Possiamo dire che la Grecia è entrata formalmente in una seconda ondata di epidemia. Questo è il punto in cui potremmo vincere o perdere la battaglia". Così Gkikas Magiorkinis, professore di epidemiologia all'università di Atene, ha sintetizzato la situazione dopo che è stato registrato un numero record di test positivi - 203 casi domenica - e tutto fa pensare che la Grecia abbia raggiunto una fase di alta criticità nella sua capacità di contenere la diffusione del virus.

Va male anche la Francia dove in 24 ore sono stati diagnosticati 1.397 casi e a lanciare l'allarme è stato il premier Jean Castex, che ha raccomandato ai prefetti di estendere il più possibile l'uso della mascherina e ha prorogato al 30 ottobre il divieto di eventi con oltre 5mila persone. "La situazione epidemiologica sta evolvendo nella cattiva direzione", ha detto Castex, avvertendo che senza un'assunzione collettiva di responsabilità c'è "un rischio elevato di ripresa dell'epidemia, che sarà difficile da controllare".

Tornano ad aumentare i contagi anche in Romania. Nelle ultime 24 ore i test positivi sono stati 1.215 con il totale dall'inizio della pandemia salito a 63.762 che conferma il Paese come il più colpito dei Balcani e uno dei maggiori focolai in Europa.

Perfino la Finlandia, che ha secondo l'Oms uno dei tassi di contaminazione più bassi d'Europa (solo tre casi ogni 100 mila abitanti), ha deciso di imporre la quarantena di due settimane a chi provenga da un "Paese a rischio". In Scozia, invece, si è scelto di riaprire le scuole per la prima volta in cinque mesi sfidando il Covid. In Inghilterra si punta a settembre, ma l'incognita è alta: domenica si sono registrati più di 1.000 casi per la prima volta da giugno.

IN ITALIA - Nel nostro Paese sono 412 i contagi registrati nel bollettino dell'11 agosto su 40mila tamponi, e dunque con una significativa crescita rispetto al giorno precedente, in cui erano 259 su 26mila tamponi effettuati. Sei i nuovi decessi che portano il totale a 35.215, mentre i casi registrati dall'inizio dell'epidemia toccano quota 251.237.

NEL MONDO - Nel mondo i contagi sono arrivati a quota 20.126.452, secondo i dati della Johns Hopkins University, con gli Stati Uniti a oltre 5 milioni di casi, il Brasile a più di 3 milioni, l'India che ha superato i 2 milioni e ha deciso il blocco a tempo indeterminato di tutti i servizi ferroviari ordinari.

Fuori controllo la propagazione del virus anche in Israele. Con 632 nuovi malati il numero totale arriva a 85.354: più della Cina.

(Unioneonline/v.l.)
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