Il generale Khalifa Haftar ha deciso di accettare l'invito a partecipare alla conferenza di Berlino sulla Libia, in programma domenica 19 gennaio.

Lo riferisce un tweet di al Arabiya, che cita "fonti arabe", ma non ci sono al momento altre conferme.

Ci saranno anche gli Usa con il segretario di Stato Mike Pompeo e il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien, una presenza che dimostrerebbe l'intenzione americana di essere protagonisti nella crisi libica evitando il crescente protagonismo diplomatico di Mosca.

È stata la Russia infatti, finora, assieme alla Turchia, a voler fare da regista alla pace. Anche se al minivertice organizzato a Mosca si è registrato un parziale fallimento, con Sarraj che ha firmato la tregua e il generale della Cirenaica che prima ha preso tempo e poi se n'è andato senza siglare l'accordo.

"Non abbiamo mai preteso che sarebbe stata la riunione finale per risolvere ogni problema - ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov -. Abbiamo promosso questa riunione come contributo alla conferenza di Berlino che si terrà domenica prossima".

Anche l'Italia non intende cedere il suo ruolo nello scacchiere nordafricano, con il premier Giuseppe Conte che ieri a Palazzo Chigi ha rivendicato una "linea coerente" e una "presenza costante" a sostegno della pace: "Non siamo disponibili a fornire armi o militari per alimentare un conflitto armato".

"Se siamo riusciti a stabilire la data di domenica per la conferenza politica è anche grazie all'incessante lavoro dell'Italia", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un'informativa al Senato: "Nessun Paese da solo può pensare di risolvere la crisi, il fatto che Haftar non abbia ancora firmato fa capire quanto la situazione è complessa".

(Unioneonline/D)

GLI ALLEATI DI HAFTAR:

© Riproduzione riservata