Altissima tensione in Medioriente dopo l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani da parte degli Usa, nel corso di un raid aereo condotto dai droni di Washington nella capitale irachena Baghdad.

Proprio a Baghdad si sono registrate due esplosioni nella cosiddetta "Zone Verde", altamente protetta e sorvegliata, nei pressi dell'ambasciata americana. .

Secondo quanto si apprende, sarebbero state originate da razzi o colpi di mortaio, sparati da non meglio precisate postazioni.

Un altro razzo - forse del tipo Katyusha - si è abbattuto vicino alla base aerea di Balad, dove si trovano di stanza alcuni soldati statunitensi.

Gli attacchi, che non sono stati rivendicati e non avrebbero causato vittime, arrivano nel giorno dei funerali di Soleimani, celebrati proprio nella capitale irachena, ai quali hanno partecipato migliaia di persone. Durante le esequie la folla ha più volte gridato "Morte all'America" e lo stesso leader iraniano Hassan Rohani ha promesso alla figlia del generale (che sarà seppellito martedì nella sua città natale, Kerman, a sud di Teheran) che l'Iran "si vendicherà", aggiungendo che gli Stati Uniti "hanno commesso un grave errore e ne pagheranno le conseguenze non solo oggi ma anche negli anni a venire".

Intanto, quasi tremila soldati americani sono in viaggio verso il Medio Oriente, per rafforzare i vari contingenti presenti nella regione.

La comunità internazionale resta alla finestra e dà più parti si levano voci che invitano le parti a non proseguire l'escalation.

Anche il governo italiano, per voce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha invitato "alla moderazione e al dialogo", assicurando "massima attenzione" per gli italiani, militari e civili, presenti in Medioriente.

(Unioneonline/l.f.)

I FUNERALI DEL GENERALE:

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