Elezioni politiche in Gran Bretagna. Un voto molto atteso non solo dai sudditi di Sua maestà, ma anche dalla comunità internazionale, per le implicazioni che potrebbe avere sul processo di uscita dalla Ue.

Stando ai sondaggi, i conservatori - che dopo anni di aspri negoziati non vedono l'ora di togliersi di torno la "grana" Brexit - sono nettamente favoriti per aggiudicarsi la maggioranza dei seggi in Parlamento.

Ben dieci i punti di vantaggio sui laburisti attribuiti ai Tory. Ciò nonostante, il premier Boris Johnson non rinuncia a chiamare l'elettorato moderato alle urne, per rendere ancora più rotondo il risultato.

"Dobbiamo combattere per ogni voto", l'appello lanciato dal leader di Londra, subentrato a Theresa May a Downing Street, raccogliendo l'eredità spinosa dell'accordo sulla Brexit con Bruxelles.

Dal canto proprio, Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, continua a rivolgersi agli indecisi, affinché ai seggi scelgano "la speranza di un cambiamento" radicale.

Jeremy Corbyn (Ansa)
Jeremy Corbyn (Ansa)
Jeremy Corbyn (Ansa)

Ma, come detto, i Tory sono favoriti. Unico nodo, il raggiungimento della soglia di 326 seggi, quota che significa maggioranza assoluta a Westminster.

In caso di vittoria schiacciante di Johnson e dei conservatori, il cosiddetto "Withdrawal Agreement", che contiene le regole per l'addio definitivo di Londra dall'Ue potrebbe essere approvate molto velocemente, tra fine dicembre e inizio gennaio.

E la Gran Bretagna potrebbe così salutare l'Unione entro il termine fissato del 31 gennaio, con buona pace di Corbyn e degli anti-Brexit, a cominciare dalla liberaldemocratica Jo Swinson e dall'indipendentista scozzese Nicola Sturgeon.

Il voto inglese, come detto, è tenuto sotto i riflettori anche dalla comunità internazionale, Italia compresa.

E degli scenari del prossimo futuro ha parlato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo le ipotesi sul futuro che aspetta i cittadini italiani in Inghilterra quando l'uscita di Londra dall'Ue sarà completata.

Sulla Brexit - ha detto il premier - il governo continua a lavorare per tutelare i diritti dei cittadini e preservare gli scambi commerciali per le nostre imprese".

"Anche dopo la Brexit - ha aggiunto il numero uno di Palazzo Chigi - il Regno Unito rimarrà un partner importante per l'Unione europea e per l'Italia".

E ancora, ha sottolineanto Conte, "una volta ratificato l'accordo di recesso, saremo pronti a contribuire attivamente per definire un nuovo partenariato fra Unione europea e Regno Unito. Il negoziato sulle relazioni future sarà difficile, soprattutto a causa del limitato tempo a disposizione. Sarà inoltre necessario mantenere una forte unità fra i Ventisette e le Istituzioni, così come verificatosi sin dall'avvio del negoziato, nel 2017".

(Unioneonline/l.f.)

L'ARRIVO DI JOHNSON AL SEGGIO:

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