Sono trenta i capi delle diplomazie che oggi hanno partecipato al summit anti Isis a Washington. Incontro che il prossimo anno si terrà in forma allargata in Italia. E a rappresentare il nostro Paese c'era Luigi Di Maio, ministro degli Esteri.

Il messaggio lanciato da Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ha fatto riferimento agli impegni degli Stati Uniti che "continueranno a guidare la lotta all'Isis mantenendo un presidio in Siria" ma gli europei "devono fare di più", aumentando i fondi per la ricostruzione in Iraq e nella Siria nordorientale e soprattutto riprendendosi i loro foreign fighter.

"L'Italia - ha detto Di Maio - sarà protagonista con tutti i Paesi coinvolti e concentrerà gli sforzi sull'Africa, in particolare sulla Libia, per il rischio di avere cellule terroristiche a 200-300 km dalla Sicilia".

Intanto la Francia, promotrice del vertice, starebbe lavorando insieme al Qatar all'ipotesi di una corte internazionale per processare i circa 10mila foreign fighter catturati, di cui circa 2000 europei, che molti Paesi però non vogliono per il timore che i loro sistemi giuridici non garantiscano la loro detenzione e un'adeguata condanna.

"Non penso si possano rimpatriare tutti i foreign fighter, anche se per l'Italia si tratta di poche decine", ha spiegato il titolare della Farnesina, secondo cui "bisogna valutare caso per caso evitando gli automatismi" e la gestione del problema "va coordinata tra coalizione anti Isis ed Europa". Finora l'Italia "ha già rimpatriato un foreign fighter in collaborazione con gli Usa e il figlio di una foreign fighter sottratto al papà", ha ricordato, criticando poi l'azione unilaterale della Turchia in Siria. Di Maio ha poi incontrato alla Casa Bianca il consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O'Brien.

(Unioneonline/s.s.)
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