È stata confermata la morte di Baha Abu al-Ata, il capo militare della Jihad islamica palestinese.

La sua casa, si legge in un comunicato letto dalla radio militare, è stata attaccata in un'operazione congiunta delle forze armate e dei servizi segreti. Nella zona è stata diramata l'allerta.

Dalle informazioni trapelate sembra che Abu al-Ata si stesse preparando a compiere nuovi attentati. Questo è quello che ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il capo militare avrebbe addestrato dei commando destinati a infiltrarsi in Israele e dei tiratori scelti.

La sua uccisione, ha aggiunto un portavoce militare, "è stata decisa per sventare una minaccia immediata" ed è stata ordinata proprio da Netanyahu.

La morte è stata successivamente confermata dalla Jihad islamica palestinese e in un volantino diffuso nella zona di Gaza sono comparse delle minacce: "La nostra reazione farà tremare l'entità sionista".

"Israele - ha detto il leader politico Ziad Nahale - ha oltrepassato tutte le linee rosse. Reagiremo con forza".

Intanto ad Ashdod e Ghedera, nel sud del Paese, risuonano le sirene di allarme e oggi tutte le scuole resteranno chiuse. Bloccato inoltre il traffico ferroviario.

Pare che anche un altro leader sempre della Jihad islamica sia stato oggetto in Siria di un attacco. Akram Ajuri era nella notte a Damasco, vicino all'ambasciata libanese. Pare che sia stato ucciso il figlio, insieme a una guardia del corpo.

(Unioneonline/s.s.)
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