Ore frenetiche a Westminster in vista della seduta straordinaria di domani e del voto ad alto rischio sul nuovo accordo di divorzio dall'Ue raggiunto ieri, in extremis, dal premier conservatore Boris Johnson con Bruxelles.

La seduta straordinaria avrà inizio a partire dalle 9.30 (le 10.30 in Italia) e non è previsto un'orario limite.

Oggi il dissidente Dominic Grieve, espulso dal gruppo Tory per le sue posizioni anti-Brexit ha detto che voterà no se l'accordo non potrà essere poi sottoposto a un referendum bis (opzione che il governo rifiuta). Mentre altri oppositori preparano emendamenti vari e il Labour minaccia di "conseguenze" - anche se per ora non di espulsione - per i suoi deputati pro Brexit.

John Curtice, esperto di sondaggi della Bbc, ha ricordato come Johnson abbia bisogno del via libera anche per assicurarsi la vittoria alle incombenti elezioni britanniche.

Un'ultima rilevazione accredita 326 seggi e la maggioranza assoluta al Partito Conservatore, ma solo l'approvazione del deal - dice Curtice - garantirebbe al premier un consolidamento di questi numeri.

Il "Boris deal", secondo l'accreditato istituto di ricerche "ComRes", convince del resto non più del 19% d'elettori pro Remain, ma oltre due terzi dei pro Leave.

(Unioneonline/v.l.)
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