La Cina compie 70 anni: maxi-parata e missili in vista
Solenne cerimonia a Pechino per celebrare la fondazione della Repubblica. Xi: "Nessuna forza potrà mai fermarci"La Repubblica popolare cinese celebra i suoi 70 anni di vita mostrando al mondo il suo orgoglio e la sua potenza.
E lo fa con una sfarzosa parata in piazza Tienanmen: tre ore di sfilata, sia militare che civile, annunciata da una rumorosa e solenne raffica di colpi di cannone a salve, cui hanno partecipato oltre 100mila persone.
Un anniversario, per Pechino, che è stato anche occasione per lanciare taciti messaggi agli Stati Uniti, svelando le nuove armi in dotazione alle forze armate, a cominciare dai missili balistici a capacità nucleare DF41 e DF17, in grado di sfuggire proprio ai sistemi difensivi americani.
A presenziare alla cerimonia, nel loggione delle autorità allestito all'ingresso della Città Proibita, il presidente Xi Jinping, con indosso un abito simile a quello di Mao, per rendere omaggio al padre della Patria.
"Nessuna forza potrà mai scuotere lo status della Cina o fermare il popolo e la nazione cinese nella loro marcia in avanti", ha detto Xi nel suo discorso alla Nazione. "I cinesi appartenenti a tutti i diversi gruppi etnici - ha proseguito il leader di Pechino - hanno ottenuto negli ultimi sette decenni attraverso sforzi concertati e una dura lotta grandi risultati che meravigliano il mondo".
Xi ha anche parlato di Hong Kong, da mesi teatro di aspre proteste, con la popolazione costantemente mobilitata per chiedere maggiore democrazia e maggiore indipendenza, e delle altre enclave cinesi.
"Dobbiamo tenere fermi i principi di riunificazione pacifica e di 'un Paese, due sistemi', avendo prosperità e stabilità durature a Hong Kong e Macao e promuovendo lo sviluppo pacifico delle relazioni con Taiwan", ha detto il presidente.
E proprio a Hong Kong, in concomitanza con la parata di Pechino, sono stati organizzati cortei di contestazione, con migliaia di persone in strada con cartelli e striscioni e gli immancabili ombrelli, simbolo della protesta. Nel mirino degli slogan dei contestatori, in molti casi dispersi dalla polizia con lacrimogeni e spray al peperoncino (ma si parla anche di un attivista colpito dagli spari degli agenti), il Partito comunista cinese, accusato di "totalitarismo".
(Unioneonline/l.f.)