Trump all'Onu: "Il futuro non appartiene ai globalisti, ma ai patrioti"
Nel suo intervento, in cui ha parlato di un inasprimento delle sanzioni all'Iran, nessun riferimento al clima o all'ambiente
"l futuro non appartiene ai globalisti, ma ai patrioti. Il futuro appartiene a nazioni sovrane e indipendenti che proteggono i loro cittadini, rispettano i loro vicini e onorano le differenze".
Sono le parole del presidente americano, Donald Trump, parlando all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Nel suo discorso dai toni sovranisti, senza alcun riferimento al clima e all'ambiente, temi centrali della 74esima assemblea generale dell'Onu, il leader Usa ha aggiunto: "Il mondo libero deve abbracciare le sue fondamenta nazionali, non deve cercare di sostituirle. Se volete libertà, siate orgogliosi, del vostro paese. Se volete la pace, amatelo".
Quindi ha minacciato un inasprimento delle sanzioni contro l'Iran. "Nessun governo responsabile dovrebbe sostenere la sete di sangue dell'Iran - ha detto - Fin quando ci sarà un comportamento minaccioso da parte dell'Iran, le sanzioni non verranno revocate. Verranno rafforzate".
"E' ben noto a tutti il curriculum di morte e distruzione di questo regime" ha poi proseguito. "Il regime sta sprecando la ricchezza ed il futuro della nazione in una fanatica ricerca delle armi atomiche”.
Quanto alla nuova bufera politica del 'Kievgate' - "una caccia alle streghe come il Russiagate"- a margine dei lavori ha ammesso di aver effettivamente chiesto il congelamento degli aiuti militari all'Ucraina, precisando però di averlo fatto perché preoccupato dallo squilibrio dell'assistenza americana rispetto a quanto fanno altri paesi europei.
"La mia denuncia è sempre stata questa e congelerei di nuovo i fondi e proseguirei a congelarli fino a che l'Europa e altri paesi aiutino l'Ucraina perché non lo stanno facendo", ha spiegato.
"Quando leggerete il contenuto della telefonata, cosa che presumo avverrà ad un certo punto, capirete. La telefonata è stata perfetta", ha precisato poi riferendosi al colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymir Zelensky, durante il quale avrebbe fatto pressioni perché si riprendessero le indagini contro Hunter Biden, figlio del candidato democratico alla presidenza.
Sui suoi rapporti con Boris Johnson ha invece specificato come stia lavorando con lui per "un magnifico accordo commerciale" con la Gran Bretagna del dopo Brexit.
(Unioneonline/v.l.)
