Gli Usa hanno inviato nuove forze in Medio Oriente dopo gli attacchi alle infrastrutture petrolifere in Arabia Saudita.

"Tutto indica che l'Iran sia responsabile dell'agguato", ha detto il segretario della Difesa statunitense, Mark Esper. "Le indagini condotte dagli esperti fanno ritenere che le armi impiegate siano di fabbricazione iraniana e non siano state lanciate dallo Yemen, come invece sostiene Teheran", ha aggiunto Esper.

Il danneggiamento delle raffinerie del 14 settembre scorso ha fatto schizzare il prezzo del greggio del 20% come non succedeva da 30 anni, precisamente dalla Guerra del Golfo.

"Per prevenire un'ulteriore escalation di violenza - ha concluso Esper - l'Arabia Saudita ha richiesto un aiuto internazionale per proteggere le infrastrutture critiche del regno. Le forze americane inviate nella regione saranno soprattutto di natura difensiva aerea e missilistica. Il contingente sarà nell'ordine di centinaia di militari".

L'Iran, dal canto proprio, continua a respingere "categoricamente" ogni accusa. Non solo.

"Risponderemo sicuramente a qualsiasi minaccia e chiunque voglia che il nostro Paese diventi il campo di battaglia principale, può iniziare la guerra", ha detto il comandante delle guardie rivoluzionarie iraniane, il generale maggiore Hossein Saleimani.

"Di sicuro - ha aggiunto il militare - l'Iran non lascerà che alcuna guerra resti circoscritta, andrà avanti fino al completo annientamento dell'aggressore e non lascerà alcun posto al sicuro".

(Unioneonline/M)
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