Il suo caso di cronaca nera ispirò il romanzo di Emmanuel Carrère "L'avversario", da cui Nicole Garcia ricavò un film nel 2002.

Jean-Claude Romand, che uccise i genitori, la moglie Florence e i suoi due figli dopo avere mentito per anni fingendosi medico e ricercatore di alto rango dell'Oms, ha ottenuto la libertà condizionale e uscirà dal carcere prima dell'estate dopo 26 anni di detenzione.

"La nostra richiesta è stata accolta", ha riferito all'agenzia francese Afp il suo avvocato, Jean-Louis Abad, precisando che il rilascio "è imminente ma non è oggi". La decisione della Corte d'appello di Bourges dovrà essere eseguita prima del 28 giugno.

Per due anni Romand dovrà comunque portare il braccialetto elettronico e gli sarà vietato andare nelle regioni dell'Ile de France, nonché in Bourgogne-Franche-Comté e Auvergne-Rhône-Alpes.

Condannato all'ergastolo nel 1995, Romand poteva essere liberato a partire dal 2015, nel senso che era trascorso il cosiddetto "periodo di sicurezza" di 22 anni.

LA VICENDA - Il 63enne transalpino negli anni Novanta aveva fallito l'esame di ammissione in Medicina e si era finto per anni dottore agli occhi della suoi cari. Nel tempo aveva ottenuto la fiducia di amici e parenti riuscendo a farsi prestare soldi per ragioni lavorative.

Temendo che i familiari potessero scoprire gli enormi debiti accumulati, l'8 gennaio 1993 aveva impugnato un fucile sterminando la moglie, i genitori e i figli. Poi il tentato suicidio, ma l'arresto in tempo.

(Unioneonline/M)
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