"Vogliamo che gli esseri umani possano andare e venire dalla Luna".

Lo ha detto l'amministratore della Nasa, Jim Bridenstine, in conferenza stampa nel quartier generale di Washington.

La National Aeronautics and Space Administration, l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d'America e della ricerca aerospaziale, vuole dunque mettere il piede sull'acceleratore e tornare sul satellite terrestre "entro il 2028" e questa volta per "rimanerci".

"Stavolta quando andremo sulla Luna - ha proseguito - non lasceremo solo bandiere e impronte per poi ritornarvi dopo 50 anni. Stiamo facendo qualcosa di totalmente diverso rispetto ad ogni altro Paese del mondo. Quello che stiamo cercando di fare è rendere sostenibile che gli umani possano andare e venire".

Intanto si fanno progressi anche sul fronte Marte.

Due giorni fa è stato annunciato definitivamente fuori servizio il robot Opportunity, su Marte dal 2004 ma con cui si erano persi i contatti da giugno del 2018.

"Salutiamo la regina di Marte", ha twittato Mike Seibert, ex pilota del rover. Il bilancio dell'impresa è straordinario nella storia dell'esplorazione planetaria: 45,16 chilometri percorsi, più del rover sovietico Lunokhod 2 sulla Luna negli anni '70 e più di quello guidato dagli astronauti americani della missione Apollo 17 sulla Luna nel 1972 (35 km). Opportunity ha anche inviato 217.594 immagini sulla Terra.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata