Una giovane di nazionalità saudita è stata fermata all'aeroporto di Bangkok, in Thailandia, mentre cercava di scappare dalla sua famiglia di origine.

La 18enne, di nome Rafah Mohammed Al-Qunun, aveva comprato un biglietto aereo per recarsi in Australia e lì chiedere asilo politico.

"Ha paura di essere uccisa, se sarà costretta a tornare a Riad", ha twittato Phil Robertson, vice direttore per l'Asia di Human Rights Watch, la ong per i diritti umani che si sta occupando del caso.

L'organizzazione non governativa ha chiesto all'Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, di intervenire e sbloccare la situazione.

La ragazza, che ha rivelato la sua identità sul social network perché, ha scritto, "non ho niente da perdere", ha deciso di fuggire dal suo Paese perché non accettava più le limitazioni imposte alle donne.

Ha inoltre spiegato alla "Bbc" di aver rinunciato alla religione islamica e, per questo, di temere per la sua stessa vita in caso di rimpatrio.

È riuscita a scappare mentre si trovava in Kuwait insieme alla sua famiglia: è salita su un volo per Bangkok, ma una volta giunta in Thailandia, il suo passaporto le sarebbe stato sequestrato.

Secondo quanto dichiarato dalle autorità dello Stato asiatico, invece, Rafah stava fuggendo dal marito.

Poiché non è in possesso di un visto di ingresso per il Paese, era emersa la possibilità di riportarla in Kuwait, ma le autorità sembrano escludere questo obbligo.

(Unioneonline/F)
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