E' un decreto legge - subito vigente, ma da convertire in legge entro 60 giorni in Parlamento - e non un dpcm il secondo provvedimento del governo Draghi per contrastare la pandemia di coronavirus. Sarà in vigore da lunedì prossimo 15 marzo e fino al 6 aprile, coprendo le festività pasquali in maniera simile a quanto fece l'esecutivo Conte nel periodo natalizio.

Ecco tutte le misure previste, come anticipato nel corso della Cabina di regia con le regioni, gli enti locali, i ministri coinvolti e le autorità sanitarie.

PASQUA IN ROSSO - Nei giorni di Pasqua e Pasquetta e il sabato precedente - 3, 4 e 5 aprile - l'Italia sarà tutta in zona rossa ad eccezione di eventuali regioni in zona bianca (al momento solo la Sardegna). In quei tre giorni sarà comunque possibile effettuare una visita al giorno all'interno della regione, massimo in due adulti con minori di 14 anni o disabili o non autosufficienti conviventi, tra le ore 5 e le 22.

DA GIALLO AD ARANCIO - Nei restanti giorni, dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile, tutte le regioni in giallo passeranno all'arancione e sarà possibile una visita al giorno con le stesse limitazioni di Pasqua, ma solo all'interno del territorio comunale. In queste giornate lo spostamento non sarà invece permesso nelle zone rosse. Sarà come sempre possibile spostarsi per motivi di lavoro, salute o necessità.

L'INCIDENZA - Per istituire la zona rossa in una regione con ordinanza del ministro della Salute non si considererà più solo l'Rt (indice di trasmissibilità) superiore a 1,25 nell'ultima rilevazione, ma anche l'incidenza settimanale superiore a 250 casi complessivi su 100mila abitanti. Il cambio di fascia sarà automatico.

ZONE ROSSE LOCALI - Le regioni arancioni potranno individuare aree da portare in zona rossa, quando l'incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.

CONGEDI PARENTALI - Nel decreto anche 290 milioni per i congedi parentali, a partire dal 1 gennaio e quindi anche retroattivi. Saranno retribuiti al 50% per chi abbia figli minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 16 anni non saranno retribuiti. Alternativo al congedo un bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana per i lavoratori autonomi, i sanitari e le forze dell'ordine.

SMART WORKING - Fino ai 16 anni dei figli viene ribadito il diritto allo smartworking per i genitori.

(Unioneonline/D)
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