Il quadro Covid in Italia è "preoccupante".

Lo dicono gli esperti commentando l'aumento del 44% in un giorno dei casi positivi al virus SarsCoV2 e il numero ancora alto dei decessi.

"I dati rivelano una situazione preoccupante, alla luce della quale, dopo gli effetti positivi delle misure del periodo delle feste di fine anno, sarebbe necessario mettere in atto al più presto nuove misure restrittive analoghe per tipo e durata", osserva il matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

L'obiettivo, prosegue, è "portare la percentuale a valori più bassi e tornare così al controllo del tracciamento. Tramite risultati di simulazione si può dimostrare che ritardare le misure restrittive comporta un costo maggiore sia in termini di decessi che di durata delle misure e di conseguenza anche dal punto di vista economico".

Inoltre, continua, "da 30 giorni i decessi oscillano attorno ad un valore medio di 480 al giorno e, visto il forte rallentamento della vaccinazione, l'unico modo per ridurre la mortalità è ridurre l'incidenza dei positivi".

Per lo statistico Matteo Villa, ricercatore dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi): "Siamo in una sorta di plateau molto lungo e, a sette settimane dal picco raggiunto in novembre, decessi e ricoveri sono scesi solo di un terzo".

Questo significa che "in dicembre c'è stato qualcosa che non ha funzionato bene", continua. "La media settimanale dei decessi - aggiunge - è ferma a circa 480 al giorno, contro i 730 del periodo tra fine novembre e inizio dicembre. Se avessimo continuato a scendere con lo stesso ritmo adesso dovremmo essere intorno a 200".

Potrebbe invece essere letta positivamente la situazione relativa ai ricoveri nei reparti Covid e nelle unità di terapia intensiva: "I dati ci dicono che potrebbe forse esserci un miglioramento nei prossimi giorni e nelle prossime settimane". Quella attuale, conclude Villa, "resta una situazione tragica, ma non c'è stata la ripresa dell'epidemia che avremmo potuto paventare due settimane fa". Le incognite adesso sono soprattutto "la ripresa delle scuole, i casi sommersi e sicuramente la protezione del vaccino".

(Unioneonline/D)
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