Con l'Ema che ha anticipato al 21 dicembre la riunione per autorizzare il vaccino Pfizer il "vax day" in tutta Europa sarà il 27 dicembre.

Una data simbolica in cui tutti i Paesi Ue somministreranno i primi vaccini anti-Covid. In Italia si comincerà dal personale sanitario.

E oggi un'altra bella notizia è arrivata dall'Ema, che ha anticipato al 6 gennaio la riunione per decidere sull'autorizzazione del vaccino Moderna, che non blocca solo la malattia ma anche la trasmissione del virus. Circostanza che ha fatto dire al virologo Roberto Burioni che il Covid ormai ha le ore contate.

E il commissario Domenico Arcuri non poteva che incentrare sul tema vaccino la consueta conferenza stampa del giovedì: "Come previsto ci saranno 202 milioni di dosi per l'Italia come previsto. Ma non più in 15 mesi bensì in 21 perché Sanofi, che doveva darci 40 milioni di dosi nel terzo e quarto trimestre del 2021 ha un ritardo e ce le darà nel secondo e terzo trimestre del 2022. Confermiamo, se i processi autorizzativi lo consentiranno, una quantità di dosi per vaccinare tra la prossima estate e il prossimo autunno tutti gli italiani che lo vorranno".

Le prime dosi serviranno per personale sanitario, anziani e lavoratori delle Rsa. Poi, "da febbraio", si coincerà col resto della popolazione: "Pensiamo di vaccinare le persone in ordine decrescente di fragilità, scenendo nella curva anagrafica. Non ci sarà nessuna fila, ci sarà un'ordinata somministrazione con criteri che comunicheremo agli italiani nelle prossime settimane. Almeno in una prima fase saremo noi a chiamare i più fragili per vaccinarsi".

Arcuri lancia anche un monito e chiede un "ultimo sforzo", un Natale in cui "avere cura di noi stessi e dei nostri cari". "La curva dei contagi - osserva - è in discesa, ma purtroppo non è sparita. E sarebbe davvero complicato iniziare la più grande campagna di vaccinazione di massa di sempre in una condizione di recreudescenza dell'epidemia, la possibile e temuta terza ondata".

(Unioneonline/L)
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