Il governo è orientato a mantenre il coprifuoco e la chiusura delle piste da sci anche nel periodo di Natale, le Regioni chiedono di prolungare fino a gennaio la didattica a distanza per le superiori.

E' quanto emerge dll'incontro in videoconferenza convocato da Boccia con le Regioni per delineare le misure del Dpcm del 3 dicembre. All'incontro partecipano anche rappresentanti di province e comuni, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il commissario all'emergenza Domenico Arcuri.

SCUOLA - Le Regioni hanno suggerito all'unanimità di rinviare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi oggi è in didattica a distanza. "Abbiamo convenuto che si tratterebbe di una mossa inopportuna in questo momento, soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole, in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e di un servizio pubblico che oggi prevede una capienza al 50% che andrebbe ritoccata".

PISTE DA SCI - Il governo impone la linea della massima prudenza, respingendo la richiesta di riapertura delle Regioni del Nord. "Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali, fondamentali per la nostra economia, riapriranno quando l'epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese un mese e mezzo. I ristori saranno garantiti", ha detto il ministro Boccia.

"La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto", ha aggiunto, sottolineando che "dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus nella massima sicurezza, anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza".

Se le piste devono restare chiuse, è la controproposta delle Regioni, a questo punto meglio valutare una chiusura delle frontiere. Obiettivo dei governatori è evitare la concorrenza degli Stati europei che dovessero permettere le vacanze sulla neve.

COPRIFUOCO - Governo intenzionato a mantenere il coprifuoco. Lo ha fatto capire con una battuta il ministro Boccia: "Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù Bambino due ore prima non è un'eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Non facciamo i sepolcri imbiancati, Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, è un atto di fede".

Anche Speranza ha chiamato alla prudenza: "L'Rt è di pochissimo sopra 1, ma serve ancora prudenza. Dobbiamo evitare di disperdere i sacrifici fatti finora", ha detto.

(Unioneonline/L)
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