"Credo che l'Italia sia a un passo dalla svolta, le cose vanno meglio, la situazione è più sotto controllo": è l'opinione della virologa Ilaria Capua, intervenuta a Focus Live. Per combattere il virus, quello che verrà sarà necessariamente il "Natale della famiglia ristretta" perché "non possiamo permetterci di far finta che il virus non esista o che non sia in grado di provocare danni persino peggiori".

"Bisogna scavallare l'inverno ed essere pronti - ha aggiunto - per una primavera di rinascita". "Questa pandemia ci dice che non possiamo sostenerne un'altra", ha spiegato ancora.

"Credo che la pandemia ci stia mandando dei segnali forti e chiari - ha detto la virologa - le pandemie, prima che arrivino i vaccini, sono eventi trasformazionali, ci dicono quali sono le cose che non vanno". Lezioni che vanno imparate in fretta "per preparare un sistema più resiliente". In questo senso, il messaggio del Covid è che "se andiamo a invadere determinate aree creando situazioni ad alto rischio, quello che è successo potrebbe succedere ancora". Per questo, bisogna prepararsi con "città più resilienti, strutture sanitarie più elastiche, una digitalizzazione che ci faccia lavorare meglio inquinando meno".

Ora, che tutto è fermo, abbiamo la possibilità - è l'auspicio della scienziata - di rifondare il nostro rapporto di umani con la natura e altre specie. "I cigni neri - ha sottolineato Capua - servono a far aprire gli occhi". In questo caso, la pandemia ci ha mostrato che "l'homo sapiens ha creato sistemi chiusi non compatibili con la nostra fragilità di esseri fatti di carne e ossa".

Il rischio che il coronavirus muti c'è, "è un fenomeno naturale", ha affermato ancora Capua, spiegando che "il virus si sta affacciando e vede quali specie gli interessano di più, con l'homo sapiens è andato a nozze". Capua si è detta orgogliosa che il suo gruppo di lavoro sia stato il primo a dire che "questo potrebbe essere un virus che provoca una panzoozia" vale a dire "la circolazione contemporanea in diverse specie animali, tra cui l'uomo". Per questo, ha ribadito, "questa sfida pandemica è un cigno nero", una sorta di tempesta perfetta dovuta a vari elementi come il fatto che "il virus infetta in modo efficace l'homo sapiens, è nato nel mercato umido di una megalopoli, ha viaggiato sugli aerei e lo ha portato in giro il capodanno cinese".

(Unioneonline/F)
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