Per quattro anni erano riusciti a intercettare e incassare quattro "Gratta e Vinci" per un valore complessivo di 27 milioni di euro.

Dodici gli indagati per truffa aggravata, accesso abusivo ai sistemi informatici, ricettazione e autoriciclaggio di capitali illeciti, tutti tra dipendenti ed ex dipendenti di Lottomatica, la società concessionaria dei giochi per conto dello Stato. Il Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Roma, ha dato esecuzione ad una serie di sequestri.

Secondo quanto emerso dalle indagini, gli "infedeli" hanno intercettato due biglietti "Super Cash" dal valore di 7 milioni di euro cadauno, con una probabilità di vittoria stimata in 1 su 15.840.000 biglietti. Poi incassato il primo premio di due tagliandi "Maxi Miliardario" (5 milioni di euro cadauno, con una probabilità di vittoria stimata in 1 su 9.360.000 biglietti).

Come hanno fatto? Semplice, hanno acquisito informazioni riservate sui biglietti vincenti e su dove si trovavano. A quel punto il gioco era fatto: ci si metteva in macchina, si andava nella tabaccheria interessata, in particolare un rivenditore di Milano, Brescia, Foggia e Cremona, e si acquistavano i tagliandi.

Non di persona, perché il codice deontologico interno vieta ai dipendenti di partecipare ai giochi e alle lotterie in concessione: venivano spediti conoscenti o stretti familiari che trattenevano per sé una quota delle vincite e poi trasferivano gli importi restanti su conti correnti dei dipendenti furbetti e di persone a loro vicine.

"Dopo che fai? Stappi lo champagne?", scrive in una chat uno degli indagati nell'indagine. In base a quanto emerge dal decreto di sequestro, i dodici avevano tentato "di far scomparire le consistenti somme di denaro provento dei delitti di truffa aggravata" dopo aver preso atto di indagini del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza.

(Unioneonline/D)
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