"Anche nella peggiore delle ipotesi, avremmo 10-15 giorni per decidere un lockdown". Lo ribadisce il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un'intervista al Corriere della sera, nella quale racconta che "oggi i nostri medici e i nostri infermieri fanno i conti con una massa enorme di ricoveri e a Milano abbiamo solo 13 Usca. Credo però che non sia ancora un problema irrisolvibile".

Per bar e ristoranti, afferma Sala, "la chiusura alle 18 è una penalizzazione devastante. Per questo domenica ho chiamato il ministro Gualtieri e gli ho detto: 'Siccome volete rimborsare in fretta chi ha una penalizzazione, metto a disposizione i miei uffici per far sì che i rimborsi arrivino subito'".

A proposito delle tensioni sociali, si dice "molto preoccupato. Deve far riflettere il fatto che la gran parte dei ragazzi fermati siano minorenni. Bisogna fare di tutto perché la destra violenta non strumentalizzi chi è colpito dalla crisi".

Sulla didattica a distanza per i licei decisa dalla Lombardia "non ero e non sono d'accordo. Preferirei una didattica in parte a distanza e in parte in presenza". Si trova invece "totalmente d'accordo" sulla sede a Milano per "il Tribunale europeo dei brevetti. Ma Milano è la città del lavoro. Avrebbe senso basare a Milano l'Agenzia nazionale delle politiche attive. Giustissima anche l'idea di insediare a Milano una cabina di regia del Mise e che si occupi di digitalizzazione. Noi non vogliamo ministeri, ma strutture tecniche, operative, assolutamente sì".

Su una sua ricandidatura rivela: "Decidere ora sarebbe sbagliato. Primo: perché in questa fase in cui bisogna lavorare molto uniti voglio essere il sindaco di tutti. Secondo, voglio che ogni mia decisione in questo momento critico sia libera da ogni valutazione in termini di consenso elettorale. Terzo: siamo sicuri che si voterà a maggio? Per tutti questi motivi cominciare la corsa oggi dal mio punto di vista sarebbe sbagliato".

(Unioneonline/v.l.)
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