Dalla messa alla fiaccolata passando per il raccoglimento privato nella nuova piazza sotto il viadotto Genova San Giorgio.

Il giorno che segna i due anni dal crollo del ponte Morandi si è aperto con una messa in suffragio delle 43 vittime presieduta dall'arcivescovo di Genova Marco Tasca.

A seguire, il momento della cerimonia privata organizzata dal comitato "Ricordo vittime ponte Morand"i in collaborazione con il Comune di Genova nella Radura della Memoria, una pedana circolare realizzata con il legno delle foreste distrutte dal ciclone Vaia e che ospita 43 diversi tipi di piante, un'installazione temporanea in attesa del memoriale vero e proprio progettato nell'ambito del parco della Valpolcevera firmato dall'architetto Boeri.

Fra gli interventi alla cerimonia privata, cui saranno presenti il premier Giuseppe Conte e i ministri Paola De Micheli e Alfonso Bonafede, quello del premier, del sindaco Bucci, del governatore Toti e della presidente del comitato dei familiari Egle Possetti.

A risuonare alcuni passaggi del libro scritto dai familiari delle vittime con anche un momento di raccoglimento celebrato dall'imam di Genova ,Husein Salah, per i morti di fede islamica.

Alle 11.36, momento del crollo, il minuto di silenzio. Durante la mattina anche una performance di danza e musica con gli archi del Carlo Felice e la soprano Barbara Bargnesi.

Nel pomeriggio alle 15 a palazzo Tursi, altro momento privato, con la presentazione della targa con i 43 nomi. In serata le tre fiaccolate con partenza dai quartieri di Sampierdarena , Cornigliano e Certosa in direzione della Radura della Memoria.

Mattarella con i familiari delle vittime (archivio L'Unione Sarda)
Mattarella con i familiari delle vittime (archivio L'Unione Sarda)
Mattarella con i familiari delle vittime (archivio L'Unione Sarda)

MATTARELLA - "Sviluppare e, per qualche aspetto, ricostruire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera per il Secolo XIX, riportata anche su La Stampa, in occasione del secondo anniversario del crollo del ponte Morandi. Il capo dello Stato chiede "verità e giustizia" per i familiari delle vittime. "Non è possibile dimenticare lo sbigottimento recato dalle prime notizie - osserva il capo dello Stato - le drammatiche conferme, il numero dei morti che cresceva, l'impegno generoso dei soccorritori, il dolore profondo e composto dei familiari delle vittime, la desolazione di chi aveva perso la propria casa, la solidale e dignitosa risposta di Genova, città profondamente ferita, la vicinanza di tutta l'Italia. Quel tragico evento è stato vissuto anche come simbolo di contraddizioni presenti nel nostro Paese, nel quale modernità, genio e sviluppo convivono con incurie inaccettabili e con antiche negligenze".

E con riferimento al nuovo Ponte San Giorgio spiega: "Prima dell'inaugurazione ho incontrato in Prefettura alcuni rappresentanti dei familiari delle vittime. E' stato un momento che conserverò nella mia memoria. La loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari, inghiottiti dal crollo del Ponte, è stata accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili con nuovi lutti e nuove vittime".

IL PREMIER - Una "tragedia del genere" non si deve ripetere più. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa. "Le parole del presidente Mattarella sono un continuo stimolo, per noi, utile a garantire che una tragedia del genere non si ripeta più. La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione - osserva - perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso, non consentiremo più che questo principio venga calpestato".

Sulla scadenza per l'intesa con Atlantia e i Benetton spiega: "Ci stiamo lavorando senza sosta, anche in questi giorni. Rimangono da definire molte questioni di dettaglio. L'importante è che siano rispettati tutti gli impegni assunti da Aspi e da Atlantia con la lettera del 14 luglio scorso. Il procedimento di contestazione a suo tempo aperto si chiuderà solo quando verranno apposte tutte le firme ai relativi accordi. Al momento, sono due i tavoli tecnici in corso, quello per riscrivere la concessione e quello che riguarda il nuovo assetto della società".

(Unioneonline/v.l.)
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