L'età media dei malati scende, e anche i giovani finiscono in terapia intensiva.

I malati gravi sono ancora pochi: le terapie intensive occupate, in lenta ma costante crescita, sono appena 55, ben lontane dal picco di oltre 4mila raggiunto ad aprile.

Ma a preoccupare è l'età media dei malati assistiti con la ventilazione meccanica: "Durante i mesi clou dell'epidemia chi finiva in rianimazione aveva principalmente tra i 60 e gli 80 anni, ora la fascia d'età si sta decisamente abbassando", spiega al Corriere Massimo Antonelli, componente del Cts alla guida del dipartimento Emergenza-Urgenza del Policlinico Gemelli.

"Ci sono giovani in rianimazione, nessuno è invulnerabile", è l'allarme lanciato ieri da Agostino Miozzo.

Cinque pazienti tra i 20 e i 30 anni sono ricoverati nelle terapie intensive, fa sapere l'epidemiologo a capo della task force pugliese Pierluigi Lopalco. E anche l'assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera spiega che l'età media dei ricoverati (anche nei reparti ordinari) in Lombardia ora è intorno ai 50 anni.

In soldoni, sono molti i contagiati che hanno pochi sintomi o non ne hanno proprio, e questo dipende dall'età media, molto più bassa rispetto a qualche mese fa. I nuovi casi sono ascrivibili alla movida, ai ragazzi che rientrano dall'estero. Ma i numeri dei ricoveri dell'ultima settimana mettono in evidenza una cosa: anche loro possono ammalarsi seriamente e finire in terapia intensiva.

(Unioneonline/L)
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