Mentre continua la caccia ai cinque parlamentari "furbetti" che hanno usufruito del bonus Inps per le partite Iva (sarebbero tre leghisti, uno del M5S e uno di Italia Viva, che tuttavia smentisce), spuntano i nomi di alcuni politici locali che hanno ottenuto il sussidio da 600 euro, e si rinfocolano le accuse contro il presidente dell'Inps Pasquale Tridico.

Ubaldo Bocci, coordinatore del centrodestra a Firenze e sfidante del sindaco Nardella nelle comunali del 19, ha percepito il bonus per i professionisti in difficoltà a causa dell'emergenza Covid. Il manager scelto da Salvini per sfidare il centrosinistra in una delle sue storiche roccaforti ha dichiarato 270mila euro nel 2019.

"Non ho problemi di finanze - spiega -, l'ho fatto solo per dimostrare che il governo stava sbagliando non dando soldi ad hoc per disabili e tossicodipendenti. Ho dato tutto in beneficenza, ho preso quei soldi ma non li ho tenuti per me. Il commercialista mi disse che avrei potuto averli anche io visto che si trattava di denari a pioggia, e allora pensai che potevo richiederli per donarli a chi ne aveva davvero bisogno".

Ci sono anche due consiglieri regionali veneti e il vice di Zaia, tutti leghisti: parliamo di Riccardo Barbisan, Alessandro Montagnoli e il vice presidente della Giunta Gianluca Forcolin. Quest'ultimo il bonus alla fine non l'ha ottenuto, Barbisan ha devoluto la somma in beneficenza. Un altro conisgliere regionale leghista, in Piemonte, ha percepito il bonus: si tratta di Matteo Gagliasso. "Venerdì ho fatto il bonifico e restituito all’Inps milleduecento euro, le due rate del bonus che avevo ricevuto", ha detto. Anche Diego Sarno, consigliere regionale del Pd in Piemonte, ha percepito il bonus, e anche lui dichiara di averlo donato in beneficenza.

I CONSIGLIERI COMUNALI - E spuntano in rete diversi post di consiglieri comunali che non vogliono essere accomunati a onorevoli e consiglieri regionali. E' il caso di Rosario Piccioni, consigliere in una lista civica a Lamezia Terme: "Come sempre si tende a mettere tutti in un unico calderone. Come si fa a mettere sullo stesso piano i parlamentari, che prendono un'indennità di oltre 12mila euro mensili, i presidenti di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali, che ricevono un'indennità pari o di poco superiore, con tantissimi consiglieri comunali e amministratori locali che fanno politica per passione e ricevono una somma legata alle presenze nelle commissioni consiliari che ammonta a poche centinaia di euro mensili? Come si fanno ad accomunare coloro che hanno ricevuto l'indennità per la carica ricoperta anche durante il lockdown a chi non ha ricevuto alcun emolumento perché non si è tenuto alcun consiglio comunale né alcuna attività di commissione consiliare?".

RENZI CONTRO TRIDICO - Il leader di Italia Viva Matrteo Renzi invece accusa il presidente dell'Inps Pasquale Tridico: "I deputati hanno compiuto un gesto meschino, togliendo 600 euro a chi ne aveva bisogno. Una vergogna totale. Detto questo mi colpisce il clima populista di caccia alle streghe che l'Inps ha instaurato. Dire e non dire, annunciare e non smentire, far circolare notizie false. Ad esempio nessuno di Italia Viva ha preso quei soldi, perché siamo stati coinvolti anche noi? Chi dovrebbe riflettere sulle proprie dimissioni non sono solo i parlamentari interessati ma anche e soprattutto il presidente Inps che da mesi dimostra di essere totalmente impreparato e incompetente. Tridico ha sbagliato tutto su cassa integrazione e misure per le partite Iva: per questo deve andare a casa. Nei posti di responsabilità vanno messi quelli bravi, non i Signorsì".

(Unioneonline/L)
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