"È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato una nuova ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l'obbligo delle mascherine".

Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo che nelle scorse ore era scoppiata la polemica sui treni ad Alta Velocità - Frecciarossa, Freccia Argento e Italo - che erano tornati a viaggiare pieni al 100% dei posti senza più distanziamento, perché si erano realizzate le condizioni poste dal Dpcm del 14 luglio che permettevano di attuare le deroghe al distanziamento previste nelle linee guida del ministero sui Trasporti.

"Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus", ha sottolineato l'esponente del governo Conte.

Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico, aveva espresso apertamente i suoi dubbi sullo stop al distanziamento sui convogli.

"Stupisce un po', per non dire che sconcerta - aveva fatto sapere l'esperto - la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati. C'è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell'andamento epidemico" nel nostro Paese.

(Unioneonline/F)
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