E' irragionevole la norma che "preclude l'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo".

Lo stabilisce la Corte costituzionale che oggi ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l'iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo "Decreto sicurezza" dal primo governo Conte e dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini.

In attesa del deposito della sentenza, l'Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l'articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge.

Tuttavia, prosegue la nota, "la Corte ne ha dichiarato l'incostituzionalità per violazione dell'articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal Decreto Sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l'accesso ai servizi che siano anche a essi garantiti".

(Unioneonline/F)
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