L'ex generale Antonio Pappalardo insiste. Dopo la manifestazione di ieri a Milano, con spaventosi assembramenti senza l'utilizzo di mascherine, si replica il 2 giugno a Roma.

I gilet arancioni torneranno in piazza per chiedere le dimissioni del governo. In molti sostengono che il nuovo coronavirus che ha costretto al lockdown mezzo mondo non esista, che sia tutto un complotto per svendere i nostri asset strategici. Un delirio.

"Ci riuniremo per ripristinare libertà e democrazia nel nostro Paese", spiega in un video su Facebook Pappalardo, che è stato denunciato assieme a partecipanti e organizzatori della manifestazione di ieri per violazione del decreto contro la diffusione del Covid-19.

"Quella di ieri - afferma - è stata una giornata splendida, la prima delle cinque giornate per cacciare questa dittatura nazista dal nostro Paese. Non mi aspettavo così tanta gente, soprattutto a Milano e Bergamo, le due citta più colpite. Mi aspettavo gente terrorizzata e spaventata all'idea di incontrarsi, invece sono stato accolto da una folla enorme".

Rivendica le violazioni, l'ex generale: "Ho parlato con tutti e ci siamo abbracciati, perché la gente non ne può più di questa vergogna. Non accadeva da tre mesi, senza mascherine abbiamo ricominciato a respirare, la gente vuole libertà".

Il sindaco Sala che li ha denunciati lo ha definito un "cialtrone politico".

Quindi l'attacco a Conte: "Abbiamo invitato il popolo a votare la fine di questo governo che ha commesso gravi violazioni della Costituzione, abbiamo chiesto di votare l'istituzione di un'assemblea costituente per approvare una nuova legge elettorale con cui andare al voto ad ottobre per poi stampare la moneta nazionale", ovvero la lira italica.

Pappalardo infine annuncia di aver dato mandato ai legali del movimento di denunciare Conte, Sala e il governatore Fontana per estorsione aggravata, attentato contro la Costituzione e abuso d'ufficio.

(Unioneonline/L)
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