"Per quanto superfluo va chiarito che il Presidente della Repubblica si muove - e deve muoversi - nell’ambito dei compiti e secondo le regole previste dalla Costituzione e dalla legge e non può sciogliere il Consiglio Superiore della Magistratura in base a una propria valutazione discrezionale".

Lo ricorda una nota del Quirinale che richiama quanto detto dal presidente Sergio Mattarella circa un anno fa.

A sollecitare un intervento del Capo dello Stato sull'inchiesta che ha coinvolto il giudice Palamara era stato nei giorni scorsi il leader della Lega Matteo Salvini.

"In riferimento alle vicende inerenti al mondo giudiziario, assunte in questi giorni a tema di contesa politica, il Presidente della Repubblica ha già espresso a suo tempo, con fermezza, nella sede propria - il Consiglio Superiore della Magistratura - il grave sconcerto e la riprovazione per quanto emerso, non appena è apparsa in tutta la sua evidenza la degenerazione del sistema correntizio e l'inammissibile commistione fra politici e magistrati".

"Il Presidente della Repubblica ha, in quella stessa sede, sollecitato modifiche normative di legge e di regolamenti interni per impedire - prosegue la nota del Quirinale - un costume inaccettabile quale quello che si è manifestato, augurandosi che il Parlamento provvedesse ad approvare una adeguata legge di riforma delle regole di formazione del Csm".

SALVINI: "BENE L'INTERVENTO DEL QUIRINALE" - A commentare le parole di Mattarella è stato Matteo Salvini: "Il Quirinale interviene sullo scandalo dei magistrati politicizzati e intercettati, ribadendo sconcerto e riprovazione: bene. Non bastano le scuse o le improbabili giustificazioni degli interessati, chiediamo che si dimettano dagli incarichi (giudiziari o politici) tutte le persone coinvolte nello scandalo, da cui emergono vergognosi attacchi a me e alla Lega".

(Unioneonline/F)
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