Le pressioni di Matteo Renzi sono servite a poco. Di riapertura parziale del Paese, per il momento, non se ne parla.

Nonostante i dati confortanti del bollettino di ieri della Protezione civile, il blocco continua.

D'altronde gli esperti erano stati categorici: "Troppo presto per un allentamento dei vincoli", che a ridosso di Pasqua potrebbe essere interpretato dagli italiani come un "liberi tutti" che andrebbe a vanificare queste settimane di quarantena forzata per contenere l'avanzamento dell'epidemia.

Ieri si è riunito il Comitato tecnico scientifico, e al termine dell'incontro il ministro della Salute ha affermato, in una dichiarazione stringata ma chiarissima, che le misure di contenimento verranno prorogate oltre la scadenza attuale del 3 aprile.

"Nella riunione del Comitato tecnico scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione", ha affermato il ministro.

D'altronde, anche durante la conferenza stampa della Protezione civile, Angelo Borelli era stato chiaro: "Se vogliamo vincere il virus dobbiamo stare a casa, evitare occasioni di contatto e rispettare le misure del governo. Solo così torneremo ad uscire il prima possibile".

Quando, non è dato sapere. Certo non prima di Pasqua, gradualmente e con una riapertura scaglionata.

Per allora, inoltre, sarà bene ricordarsi di cambiare le proprie abitudini, mantenendo un certo distanziamento sociale e andando in giro - soprattutto nei luoghi chiusi - dotati di mascherine. Lo ha detto il virologo del San Raffaele Roberto Burioni e anche - durante la conferenza stampa della Protezione civile - il capo del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli. Nella speranza che prima di allora le mascherine siano davvero disponibili per tutti gli italiani.

(Unioneonline/L)
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