L'esecutivo sta valutando la possibilità di aggiungere un'altra restrizione alla lista di quelle già attive per il coronavirus.

Ne ha parlato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, al Tg1.

"Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all'aperto", ha scandito.

"Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l'appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto", ha spiegato.

"Dobbiamo essere ancora più rigorosi - ha detto ieri il prefetto di Milano Renato Saccone -. Vanno ridotte le presenze nei parchi. Ancora troppi che corrono e ancora troppe persone che interpretano in vario modo il loro diritto di passeggiare e di portare i cani a spasso. Non va bene questo".

Ecco perché dal ministero è arrivata un'ulteriore stretta con la predisposizione di un nuovo modulo per l'autocertificazione che ogni cittadino deve avere quando esce di casa, anche a piedi.

Oltre a dover spiegare le motivazioni dello spostamento, ognuno deve certificare di non essere sottoposto alla quarantena o di non esser positivo al virus, condizioni per le quali è previsto il "divieto assoluto di mobilità".

In totale sono 35mila le persone che, da quando l'Italia è "zona protetta", hanno violato le restrizioni o dichiarato il falso pur di spostarsi da un luogo all'altro.

(Unioneonline/D)

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